|
|
Economia La crisi finanziaria Gli gnomi di Zurigo crescono! 10.10.2008
Senza scomodare la storia economica mondiale, prendendosi uno di quei
bei tomi che, alla fine, ti spiegano tutti i trucchi, le magagne, le
motivazioni recondite che hanno causato guerre catastrofiche, stermini
di massa e dittature e quant'altro la storia politica ha associato ad
altri eventi (e quando proprio non ne ha trovati di plausibili ha fatto
ricorso alla pazzia di certi personaggi), per capire quello che sta
succedendo oggi sulle piazze finanziarie di tutto il mondo basta fare
una ricerca sul sito internet di qualsiasi giornale.
Leggendo queste pagine di cronaca economica si ha la
sensazione di essere passato per uno di quei quartieri malfamati di una
qualsiasi città con un portamonete gonfio di quattrini, orologio
e catenina d'oro e di esserne uscito senza nulla addosso, nemmeno un
gettone telefonico per chiamare casa e dire che è tutto ok, ed il
proprietario del negozio, dove poco prima avevi speso una fortuna, alla
richiesta di una telefonata ti scaccia via come un cane randagio. Lord James Harold Wilson, docente di economia ad Oxford, deputato, del Labour Party, ministro e primo ministro del Regno Unito che lottò durante il suo governo per non gettare sullo stato sociale le difficoltà economiche dell'Inghilterra, da Cancelliere dello Scacchiere-ombra, nel 1956 si incazzò, come si può incazzare un Lord, contro quell'altolocato "quartiere malfamato d'Europa" che era la Svizzera. Coniò lui la locuzione "gnomi di Zurigo". La Svizzera, nulla-producente (nel senso industriale e reale del ternime), era l'indiscusso paradiso finanziario del mondo. Qui i capitali, comunque racimolati, trovavano la loro tranquilla dimora, anche il tesoro confiscato dagli ebrei da Hitler. La Svizzera usava queste immense fortune per far fruttare dal denaro altro denaro, senza produrre nulla, appunto. Si permetteva di pestare le mani a chi già arrancava dentro una fossa, alle prese con i problemi, per esempio, dei minatori, degli operai, dei disoccupati, come Lord Wilson: gli gnomi di Zurigo, spostando immensi capitali "a breve", facevano la loro fortuna sfruttando le disgrazie e i problemi altrui. E Lord J.H. Wilson si chiedeva: "ma chi si credono di essere questi gnomi di Zurigo?" Ora non v'è nessuno che non colga la sproporzione che vi è fra il fallimento di una grande, grandissima, enorme banca d'affari americana, ma pur sempre una, e la crisi di proporzioni planetarie e di durata sconosciuta che sta attraversando in questi giorni il capitalismo globale. E' come se in una casa fosse entrato un topo e, invece di ricorrere ad trappola con un pò di formaggio, si chiama la derattizzazione, gridando "C'è la peste!!!"
Il panico, come la violenza, è l'altra levatrice della storia.
Tutti cominciano a vedere lo stesso topo, ma da diverse angolature e
nello stesso momenti e tutti gridano di aver visto anche loro dei topi.
Si finisce per morire, ma non per gli effetti della peste, che non
esiste, ma schiacciati dalla calca per via del fuggi-fuggi generale.
In pratica la speculazione, cioè l'economia finanziaria
disgiunta dall'economia reale, causa proprio questo che è
quello che avvenne, con la condanna di Lord Wilson, nel '57 in
Inghilterra e quello che successe alla stessa
Inghilterra e all'Italia nel '92. E' l'effetto valanga che viene originata da un piccolo sassolino che viene giù dal cocuzzolo di una montagna, mossosi per un innocuo stormir d'ali. E' stato ricordato su qualche giornale, in questi giorni, che si è avverata la profezia di Rosa Luxemburg: il capitalismo arriva al suicidio involontario, come un serpente che si mangia la coda. |
|