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Alliste Comune di Alliste. Delibera della Giunta Comunale di Alliste nr. 3 del 2009 Consigli per gli acquisti 07.02.2009 Pochi giorni fa ho ricevuto, in qualità di capogruppo di Sd al Consiglio Comunale di Alliste, il titolo della delibera nr. 3/2009 della Giunta Comunale di Alliste che diceva “Approvazione del bando di gara per la ricerca di soggetti sponsorizzatori delle attività dell’Amministrazione Comunale”. Già perché, grazie all’assassino della democrazia - Bassanini - i consiglieri non ricevono più le delibere, ma i capigruppo ricevono i solo i titoli delle delibere. Quindi se vogliono prendersi la briga di espletare il loro mandato devono fare domanda al sindaco per ricevere i documenti, (quindi, nonostante le moderne tecnologie, non essendo ancora espletato l’iter non è stato possibile pubblicarla). Il significato , però, è chiaro perché nella confinante Città di Racale è apparso, qualche ora prima rispetto ad Alliste, un manifesto del comune che dice “Ricerca di sponsor per le attività comunali”. Il Comune di Racale ha avuto la bella pensata, forse perché vox populi (quindi vox dei) vorrebbe che il Comune di Racale, dopo i bagordi delle due amministrazioni di centro-destra, che hanno preceduto l’attuale amministrazione di centro-destra, abbia una qualche difficoltà finanziaria. Va da se che né come cittadino né come consigliere di opposizione di Alliste mi auguro che il mio comune sia in dissesto, anche perché nei primi anni ’90 già questo comune fu dichiarato tale e, probabilmente, non né è ancora uscito e comunque il punto non è questo. Avendo ormai spremuto all’osso il contribuente, saccheggiato con gli accertamenti ICI, TARSU fatti al di fuori di ogni regola e legge, forte della scarsa o nulla sensibilità degli organi preposti al controllo (come il Garante del contribuente, che pur avendo ricevuto una denuncia sottoscritta dai consiglieri di opposizione del Comune di Alliste se ne è praticamente infischiato, perché, non so se ha mai scritto al Comune, ma sicuramente non ha replicato a noi nemmeno per dire che avevamo sbagliato), il comune, come qualsiasi ente commerciale, cui è stato ridotto l’ente dello stato (?) più vicino ai cittadini, ora si rivolge con un bando pubblico alla ricerca di benefattori. Magari adesso sulle lettere per la convocazione dei consigli comunali ci sarà la pubblicità , per esempio, di “Olio Eva, l’olio d’autore che condisce l’insalata di qualsiasi amministratore”, oppure delle “Calze Acciaio, che non puzzano neanche nel letamaio” , o, infine, “Costruttori Associati Vene&Riccio costruiscono alberghi dove ci andrebbe appena un pagliericcio”. Si sa la fantasia dei creativi è sconfinata, più o meno come quella dei politici. Tanti anni fa, c’era ancora la DC,collaboravo in una radio libera e dopo che era andato in onda un disco, telefonò uno degli sponsor e minacciò di ritirare la pubblicità se quel disco fosse stato nuovamente trasmesso. Il disco non fu più trasmesso perché lo sponsor paga e deve avere la sua soddisfazione. È evidente che, per quanto costoso e spiacevole possa essere, nel patto o nel legame che si instaura fra amministrato e amministratore, fra stato e cittadino, che rende una nazione tale, uno degli elementi essenziali è proprio il contributo che dà il cittadino allo stato in cui vive. Le tasse sono il costo che il consociato paga alla sua nazione per vivere ed ottenere istruzione, opere di urbanizzazione, salute, sicurezza. Le tasse prelevate dal cittadino, secondo criteri di equità e progressività, nello stato moderno e secondo la teoria dello stato sociale di diritto, rendono il cittadino sovrano. Al tempo stesso rendono, questo in via teorica, l’amministratore pro-tempore dello stato responsabile di fronte ai cittadini. Se la logica dello sponsor soppianta quella delle tasse e allora si arriva di filato ad affidare l’amministrazione degli enti territoriali dello stato a delle specie di “Publitalia SpA” che, a seconda, della quantità di moneta che ci mettono, vinceranno la gara per amministrare, e non più le elezioni. Va bene, voi direte, perché adesso com’è che si vincono le elezioni? Chi più promette e firma cambiali più ha la possibilità di vincere, insomma sono delle gare mascherate da elezioni, secondo la famosa domanda dello “Squalo” (Vittorio Sbardella, corrente andreottiana): “A Fra’ (Franco Evangelisti) che te serve?” Il tangentista ha la possibilità di fare un salto di qualità: da corruttore occulto diventa sponsor ufficiale. Ciò che non era riuscito a Craxi che, come in America, voleva ufficializzare le lobbies, ci sono riusciti i politici di questo angolo remoto dell’Europa, ma, si sa, la necessità aguzza l’ingegno. Facciamo un ipotesi di scuola, cioè ragioniamo per assurdo, per carità: se qui noi avessimo un ricco industriale che guarda caso ha investito i frutti dello sfruttamento dei lavoratori in terreni acquisiti a prezzo vile, potrebbe argomentare in questa maniera: “Io ti do 300.000,00 euro e ti garantisco tre bilanci di feste, frizzi e lazzi, lavoretti a qualche morto di fame, buoni mensa, salsiccia per le focareddhe, tu in cambio, grazie ai piani regolatori negoziati, mi trasformi qualche ettaro di terreno agricolo in edificabile”. “Ma suvvia consigliere Crespino, che dici! Sei sempre il solito! Passiamo alla discussione del prossimo punto all’ordine del giorno, ma non prima di aver trasmesso i consigli per gli acquisti…” Taratataaa “Italia Unoooo!” |
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