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Politica Calcio e finti sentimenti religioni Gli strumenti di persuasione di massa [Articolo pubblicato sul sito nazionale di SD] 13.02.2009 Non c'è un potere più monocratico di quello della chiesa. Un potere che non conosce democrazia, che non si perde in chiacchiere nel dare spiegazioni: il dogma è verità assoluta o lo si accetta o si è fuori. Eppure, in questi giorni amari, alte, forti e autorevoli sono state le voci di dissenso che si sono levate su quel dramma che a tratti è diventato una crudele fiction televisiva. Un dramma nel corso del quale il presidente di questo consiglio dei ministri si è superato in volgarità, dall'asserzione che la famiglia, provata da 17 anni di sofferenze, volesse togliersi un fastidio all'immancabile riferimento a questioni di animaleschi istinti nei confronti di un corpo non più accompagnato dalle facoltà mentali. li presidente del consiglio italiano, forte del suo potere e grazie ad uno codazzo di sguatteri, non esita ad abusare di qualsiasi evento per dare randellate alle regole minime di civiltà. Non gli è bastato di aver fermato il corso della giustizia su un processo già iniziato e quasi in dirittura d'arrivo, come quello in cui era coimputato insieme a Mills. Questo individuo ha fiutato l'affare anche sul caso Englaro quale banco di prova di un salto di qualità nello stravolgimento delle regole processuali: inficiare una sentenza che, passata attraverso tutti i casi di giudizio, è diventata una sentenza definitiva. In nessuno degli stati democratici si rimette in discussione una sentenza passata in giudicato. È un personaggio totalmente ignorante delle questioni storiche, politiche, di diritto e quant'altro abbia a che vedere con lo stato, ma in aggiunta non ha il minimo senso del pudore. Il cantante di Apicella ha usato del caso Englaro come strumento per rivoltare la Costituzione. Di fronte al diniego preannunciato dalla presidenza della repubblica di asservirsi ad un decreto legge che doveva fare da apripista affinché i suoi diktat prevalessero sempre e comunque, ha intimato ai suoi servi sciocchi che siedono nei due rami del parlamento di approvare, in fretta e furia, una legge che tratta una delle questioni più spinose che toccava gli ambiti più delicati sulla natura dello stato. Nemmeno la DC infarcita di chierici bigotti, di profondi credenti (Moro), se non addirittura di santi (Giuseppe Dossetti), ha mai osato tanto. Perfino quella DC aveva capito che lo stato, di cui è stata proprietaria assoluta dalla caduta del fascismo fino alla sua disgregazione, era consapevole di dover dar conto ad una massa di persone più vasta del suo elettorato. Ora, il già pidduista Berlusconi non è e non sarà mai così profondo conoscitore della storia d'Italia, anche perché a lui non gliene frega niente né della chiesa, né dello stato, e meno che mai di Eluana, a lui interessa solo lui stesso, per questo sa che deve dare corso alla trasformazione putiniana dello stato italiano. Ed è ad un passo da questa metà. L'unico ostacolo, al momento, sono coloro che, non ancora rincretiniti dalle sue sei reti televisive, conservano la memoria di qualche foglio di carta su cui sono stampati 139 articoli e 18 disposizioni transitorie: la Costituzione. Il caso Englaro è arrivato come il cacio sui maccheroni, così come il "mundialito" degli anni 80 (insignificante torneo di calcio organizzato da “Canale 5”) fu l'arma che gli consentì, grazie ai buoni suggerimenti di Licio Gelli, di rivoltare le sentenze della magistratura e di aggirare la normativa sul divieto fatto a televisioni non pubbliche di trasmettere in diretta su tutto il territorio nazionale. Così, l'uso strumentale di un tema delicato come quello che è emerso in questi giorni, è diventato la chiave di volta per sovvertire lo stato. Perché non ritentare quest'altro colpo gobbo servendosi questa volta non dello sport nazionale ma della religione? In fin dei conti in Italia ci sono più cattolici che pallonari: e se il primo colpo gobbo gli era riuscito col pallone, a fortiori, ha pensato, riuscirà con la religione, potendo contare su un potente alleato: lo stato pontificio. Ma se da alcuni settori della chiesa si sono alzate voci di dissenso, non solo da preti di strada ma anche da alte gerarchie e da teologi di riconosciuta statura mondiale, Berlusconi è riuscito, invece, a trasformare il parlamento italiano in un bivacco di individui pronti a legiferare secondo i suoi personali tiramenti, potendo contare su un Veltroni inerme, delegittimato anche dal suo stesso gruppo dirigente, vittima della polpetta avvelenata, il voto utile, che ha distribuito a piene mani durante l’ultimo tour elettorale. Quanto lunga sarà la notte al momento non è dato di saperlo, l'unica cosa che possiamo dire con certezza che è buio pesto.
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