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Economia da pandemia Dalla salute come costo alla salute come fattore della produzione 10/06/2021 D’improvviso, tutti gli stati del “primo mondo” sono preoccupati della nostra salute sino a somministrarci gratuitamente il vaccino. Pur volendo non puoi comprarlo, scegliendo quale somministrarti: gli stati, compreso quello italiano, sono monopolisti nell’acquisto e nella somministrazione. E non è una questione di equità fra ricchi e poveri: è evitare che la gente che non se lo può comprare rifiuti quello che passa il convento, tanto al di là di quello che dicono, chissà Draghi o la Merkell quale vaccino si sono inoculati, mica stavate nella siringa! Chi ha avuto un anziano per casa sa che su dieci medicinali somministrati almeno nove sono integratori alimentari, di uguale efficacia rispetto ai farmaci, ma non classificati come medicinali. La risposta che mi sono dato è questa: posto che un determinato medicinale è sostituibile con un integratore alimentare, il medico (sollecitato dall’ASL o motu propriu?) prescrive l’integratore perché l’integratore è a pagamento mentre il corrispondente medicinale è a carico del servizio sanitario nazionale e i conti devono quadrare. Un esempio, il “Colestene”, integratore alimentare a base di riso rosso, senza effetti collaterali, cura molto bene livelli anche importanti di colesterolo. L’alterativa sarebbe l’uso delle statine, con mille effetti collaterali. Ma il Colestene oltre ad essere a pagamento non è nemmeno detraibile. Che ci sia lo zampino di Big Pharma? Lo slogan del movimento operaio degli anni 60/70 era: “la salute non si paga”. Il movimento operaio si ribellava alla monetizzazione delle condizioni insalubri nelle quali si lavorava nelle fabbriche. La posizione dei padroni era che il profitto ne avrebbe risentito di meno se, invece di effettuare investimenti per garantire la sicurezza della salute in fabbrica, si risarciva con un di più in busta paga. La storia è andata avanti che non si è curato l’aspetto risanamento delle fabbriche né si è dato il “di più” in busta paga. Altra questione è la sicurezza sui posti di lavoro, dove si muore perché, laddove ci sono, vengono rimossi i sistemi di sicurezza perché rallentano il processo produttivo: la quantità di “pluslavoro” e quindi il “plusvalore” estratto dalla forza-lavoro (LEGGETELO, NON PUO’ FARVI ALTRO CHE BENE! NON AVETE CAPITO DI CHI PARLO? DIGITATE SUL GOOGLE LE DUE PAROLE CHIAVE E VI SI APRIRA’ UN MONDO INESPLORATO). La salubrità degli ambienti di lavoro attiene agli effetti a medio e lungo termine sui lavoratori delle emissioni venefiche durante i processi produttivi . Effetti che non riguardano solo gli addetti ai lavori, ma avvelenano anche l’ambiente circostante e, in condizioni di vento favorevole, anche zone lontane centinaia di chilometri. Per esempio, la zona costiera ionica a Sud di Taranto, quella che va da Porto Cesareo a Santa Maria di Leuca, con il vendo di maestrale (nord-ovest) si possono respirare a pieni polmoni i veleni delle acciaierie di Taranto. Non che il vento di tramontana (nord) o di grecale (nord-est) sia da meno, perché con quelli da queste parti arrivano i fumi della centrale elettrica a carbone di Cerano, non prima di aver attraversato immense distese di carciofi che poi ritroviamo nei nostri mercati ortofrutticoli. L’uso dei pesticidi, dei diserbanti, degli ormoni della crescita è prassi costante nell’agricoltura, così come i mangimi per gli animali da macello infarciti di ormoni e altre diavolerie che li gonfiano, che poi riempiono le nostre tavole e allietano le nostre mense. Dell’impatto sulla salute di tutto questo armamentario se ne frega solo qualche giornalista d’inchiesta, ma domani noi, polli d’allevamento, continueremo a lavorare, vivere sempre nelle stesse condizioni e a nutrirci sempre di quelle schifezze: è il capitalismo, stupido! e le malattie contratte a seguito di questi processi sono effetti collaterali “tollerabili” in un mondo popolato da sette miliardi di anime. Thomas Robert Malthus (1766 – 1834) economista, filosofo, demografo, auspicava le “leggi di continenza”. In buona sostanza egli diceva: poiché le famiglie operaie generano operai, e poiché il monte salari è dato, l’unico modo per poter avere più salario è quello di “contenersi”, cioè procreare meno operai, o tanti quanti possano spartirsi un salario tale da garantire la sussistenza e riprodurre la forza-lavoro nella quantità ottimale per il processo produttivo. Insomma, inutile produrre quantità di grano che non possano essere trasformate in pane, atteso che il numero dei forni, nel breve periodo, è quello che è. Logico no? Ma il neo-liberismo alle leggi di continenza ha sostituito i cibi che ci fanno morire, il che ha lo stesso effetto, e molta di questa roba la si trova nei discount. Recita l’articolo 32 della Costituzione: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.” La prima frase di questo articolo si divide in due concetti: 1) La Repubblica tutela della salute.2) La Repubblica garantisce cure gratuite agli indigentitutto ciò nell’interesse della collettività. Il primo concetto, che è dispositivo e non programmatico, cioè è immediatamente applicabile, non vi è una riserva di legge, dice che la Repubblica tutela la nostra salute, vigilando affinché non sia messa in pericolo. E questo lo si fa impedendo tutto quanto è descritto poco sopra: sospendendo e inibendo tutti quei modi di produzione che mettono a rischio la salute, perché la Costituzione non garantisce indiscriminatamente l’impresa, in quanto “L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana” (Art. 41). Anche questa è una norma dispositiva, non ha bisogno di altra legge ordinaria per essere attuata. Se il giudice rileva l’inosservanza di quanto prescritto dall’art. 41, quella impresa va chiusa, e, se del caso, acquisita direttamente dallo Stato, affinché rispetti quanto prescritto. Il secondo concetto, ormai per quanto detto intorno alla differenziazione fra integratori alimentari e medicine, è carta straccia, perché le AZIENDE sanitarie locali devono rispettare i budget: è, ancora una volta, il capitalismo, stupido! Se in assenza di eventi pandemici, salute e cura sono dei costi che, come le tasse, si fa di tutto per evitarli, nel 2020 il neo-liberismo ha scoperto che salute e cura sono dei fattori della produzione. Il capitalismo vive di consumi e se tu limiti la libertà di movimento al cittadino, il profitto, prodotto in quei luoghi che richiedono la presenza fisica del consumatore, non si genera. Non solo, ma questo virus ha colpito, non qualche zona depressa del mondo, abitata da selvaggi poco inclini alla movida, all’uso della carta di credito, alla settimana bianca e via discorrendo, ha colpito le zone più sviluppate del mondo: le locomotive dell’economia mondiale. Durante il primo lockdown, ci hanno mostrato l’acqua bianca nei canali di Venezia, il buco dell’ozono che si richiudeva, i livelli di inquinamento che scendevano. Questo era l’altra faccia di un mondo che, per un motivo traumatico, aveva dovuto rallentare i consumi e le emissioni di un sistema economico che sta velocemente rotolando verso la sua estinzione, “la sesta estinzione di massa”, cioè quella del genere umano. Nel secondo e più edulcorato lockdown questo rigenerazione delle risorse naturali è stata cancellata dalle notizie, casomai ci abituassimo all’idea che smettendo di consumare l’inutile la Terra sarebbe un posto migliore. Inoltre c’è stato un black-out sugli eventi avversi da vaccino, messo a punto, se si fanno bene i calcoli, nel giro di qualche settimana dalla dichiarazione dello stato pandemico. Tutti i farmaci hanno controindicazioni anche micidiali, ma li prendiamo ugualmente, giustamente. Ma la cosa più ributtante che sta facendo Draghi e il suo commissario Alpino è quella degli open-day, somministrando ai ragazzi le dosi di Astra-Zeneca giacenti, perché li abbiamo pagati e nel corpo di qualcuno li dobbiamo infilare. Poco importa se qualcuno, durante questa sperimentazione di massa, ci rimette le penne. Ma è sempre il neo-liberismo, idiota!
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