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Alliste Volantino firmato dal prof. Ennio Ciriolo e da un "gruppo di fellinesi indignati" perchè "un asse viario di epoca romana è stato stoltamente ricoperto". (vedi qui il volantino) “La storia? Siamo noi!” 26/6/2011 In una piazza semideserta (Largo Piazza a Felline, dove c’è il Castello) i ragazzi e le ragazze di “Democrazia è Partecipazione” avevano convocato un comizio per la campagna elettorale delle elezioni comunali del maggio 2011 scorso. Il giorno prima, la stessa piazza, ospitava un comizio della maggioranza uscente e poi rientrata a furor di popolo, ed era stracolma e da lontano si sentivano le ovazioni allo scorreggiare di ogni insulto rivolto ai ragazzi di "DèP". L'esito delle elezioni non poteva passare sotto silenzio. Su 4309 voti validamente espressi 3738 (86,25%), un numero facile da ricordare, hanno fatto rientrare al governo del paese il sindaco Renna e la sua maggioranza. Il minimo sindacale (parenti strettissimi e qualche renitente alla destra in qualunque parte d'Italia essa si presenti alle elezioni) per l’altra lista, quella dei “dilettanti allo sbaraglio”, quelli che parlavano del fatto che, anche in un piccolo comune come il nostro, la democrazia è partecipazione e non un “progetto (di) città” sul quale la Guardia di Finanza, non l’Ufficio tecnico del comune e meno che mai i vigili urbani di Alliste, hanno qualcosa da ridire o da… vedere. Insomma se ad Alliste i comizi di “Democrazia è Partecipazione” erano semi-deserti, a Felline erano deserti. Alle provinciali del 2009 anche io tenni un comizio a Felline nella stessa Piazza, ma non guardando verso la piazza, ma guardando a destra, verso il monumento dei caduti di Felline. Se avessi guardato la piazza non avrei visto nessuno, se non il barista di fronte che, essendo affacciato sulla porta del suo bar, non “dava nell’occhio”: chi può dire nulla ad uno che inganna il tempo aspettando i clienti? Un po’ di gente, qualcuno con registratore in tasca, era a qualche decina di metri sulla destra del palco. Spostammo gli altoparlanti verso destra ed anch’io insieme ai fellinesi che erano con me, ma sul palco, ci girammo verso destra. I comizi, se si devono dire delle cose serie, sono sempre stressanti. Stressano quando c’è troppa gente che ti ascolta, ma stressano ancora di più quando, apparentemente, non c’è nessuno ad ascoltarti. Magari dietro le persiane ti ascoltano; qualcuno sta bevendo una birra, di là, distratto, ma pensi, mi ascolterà, anche lui senza “dare nell’occhio”: insomma fare un comizio con una piazza vuota, posso assicurare, che è più stressante che farlo con una piazza piena. Forte di quella esperienza, dissi a Manuela, la candidata sindaco di "DèP": “Va bene, la piazza è vuota. Ma il comizio bisogna farlo” Noi ad Alliste siamo più fortunati. In piazza San Quintino, dove si tengono i comizi, abbiamo due bar, una tabaccheria, due chiese, un edicola, una macelleria e delle panchine dove, abitualmente, perciò senza destar eccessivo sospetto, siedono un ventina di cittadini di una certa età. Ad Alliste, di solito, chi riesce prenota i comizi per le 19,30 - presumibile ora di uscita della messa. Se poi la messa finisce qualche decina di minuti prima, come dire, sei fregato. Perchè? Perchè se non è l'ora giusta non puoi iniziare a mettere un po' di musica per intrattenere anche tu i fedeli che escono dalla chiesa che, in campagna elettorale, sono anche cittadini, aventi diritto al voto, e qualche elasticità nell'ora di fine della messa, se devo essere sincero, l'ho notata. Ma si sa la sincerità non è di moda! Ma a Felline, per sentire i comizi, in Largo Piazza bisogna andare di proposito, a meno che non si tengano nell’ora in cui i ristoranti, che si affacciano sulla predetta piazza, sono pieni. Quando feci quel comizio da solo, nel giugno del 2009, il giorno prima la piazza era stata riempita dal candidato della “Puglia prima di tutto” (partito che ha visto fra le sue militanti la D’Addario) feci un po’ di training autogeno, mi dissi: “Vai Luigi, tanto dietro le persiane ci sarà qualcuno che ti ascolterà!”. Già… dietro le persiane… anche “Zu Tano” ascoltò da dietro le persiane quello che Peppino Impastato gridava a suo fratello, dopo aver percorso “cento passi” dalla sua abitazione. Scusate la divagazione, torniamo al tema. Non so se a Felline il sindaco Renna nei suoi comizi ha usato la stessa colonna sonora di Alliste e non so chi sia stato l’anonimo artista che ha suggerito l’uso di una delle più belle canzoni di De Gregori, “La storia siamo noi”, per introdurre i comizi della Lista "Progetto (di) città" . Certo che ci vuole una bella faccia tosta, ho pensato fra me e me, per associare questa canzone a chi passeggia con “ Don Raffaele” (Fitto). Dice la canzone di De Gregori: “la storia siamo noi, bella ciao, che partiamo” – qui “credo” che DG si riferisca ai partigiani, o no! – “la storia siamo noi (…) quelli che hanno letto un milione di libri e quelli che non sanno nemmeno parlare” – ci sarà qui qualche riferimento a Gramsci e alla classe operaia? Mah?! Mi sono chiesto, che diritto hanno costoro di stuprare questa canzone, che è il condensato della storia della sinistra italiana? Va bene, ma questa è un’altra storia. Eppure in quella piazza, ritorniamo a Felline in Largo Piazza, in cui parlava Manuela e altri “dilettanti mandati allo sbaraglio” da qualche cinica “eminenza grigia”, o colonnello che dir si voglia, a far partire gli applausi di incoraggiamento c’ero io, che qualche libro l’ho letto, e l’ottuagenario Pippi, “uno che non sa nemmeno parlare” , però, se i malanni glielo permettono, sa quale comizio andare a vedere ed applaudire. Cosa volete che conti la storia, l’eguaglianza dei cittadini, la giustizia, la par condicio, di fronte alle ragioni del “commercio”; la storia non conta se un piano edilizio prevede che lì bisogna costruire delle case anche se il basolato di origine romana creerà dei problemi di allagamento e poi bisognerà toglierlo, come già successo in via Felline e via Antonaci ad Alliste (posto che, togliendo il basolato si risolveranno i problemi dell'allagamento). “Quello che hanno fatto questi non l’ha fatto nessuno,” abbiamo sentito ossessivamente ripetere nelle nelle case dove siamo stati a fare la campagna elettorale. Noi rispondevamo “E’ vero! Quello che hanno fatto questi non lo ha fatto nemmeno la DC.” Anzi, sotto questo punto di vista c’è un precedente. Il centro storico di Alliste fu demolito nel giro di una notte, con annesso “seggio” o “sedile” un po' meno pomposo di quello di Piazza Sant'Oronzo a Lecce, ma il "seggio" era il luogo dove sedevano i rappresentanti della universitas di Alliste per decidere sulle sorti della comunità. Ma anche su questo, qualche libro scritto sulla storia di Alliste è stato reticente. Dunque il centro storico di Alliste fu demolito nel giro di una notte: il giorno dopo invece del centro storico di Alliste, al posto del primo nucleo abitativo di Alliste, c’erano le giostre per la festa del Santo Patrono. Anche quel sindaco fu portato in spalla (nel senso vero del termine) e fra coloro che furono i primi a caricarselo in spalla c’erano storici militanti del PCI. Quel sindaco, reo di cotanto crimine, fu eletto, allora vigeva il sistema proporzionale, a furor di popolo: 15 o 16 seggi su 20. E pensare che quello era il tempo delle feroci contrapposizioni ideologiche. Si era a ridosso di quel periodo in cui, secondo l’Italietta della parodia che ancora, e stucchevolmente, viene riproposta ad ogni elezione da Rete 4 di Emilio Fede, Peppone e don Camillo si guardavano in cagnesco, così come il parroco di Alliste vietava, a chi era iscritto al partito comunista o al partito socialista, di fare da padrino a battezzandi e cresimandi. Il prof. Ennio Ciriolo ha fatto recapitare alla nostra sezione un volantino e la copia di una richiesta di accesso agli atti. Il volantino si spiega da se e non ha bisogno di commento alcuno. Il volantino, come potete vedere è firmato da Ennio Ciriolo e “un gruppo di fellinesi indignati”. Prof. Ciriolo le pongo solo una domanda in merito, perchè gli altri indignatos non hanno sentito il dovere di farsi identificare? Perché solo Lei ha sentito il dovere o, meglio, ha avuto il coraggio di apporre la sua firma, ed insieme ad essa, la sua faccia su quel volantino abbastanza chiaro e abbastanza duro. E la sua sola firma appare sulla richiesta di accesso agli atti, prodotta ai sensi della “legge Bassanini” secondo la quale il Comune ha trenta giorni di tempo per rispondere? Da ex consigliere, suggerisco a qualsiasi consigliere, non necessariamente della minoranza, di farsi carico della richiesta e far avere a stretto giro la documentazione richiesta dal Prof. Ciriolo. È chiaro che il professor Ciriolo, con la richiesta firmata di suo pugno, non vuole fare di questa sua educata, ma ferma rimostranza, una questione politica, ma “semplicemente” una richiesta di carattere civile e culturale, perché, forse, nel suo intimo pensa che la politica sporchi tutto, ciò che è in gran parte è vero. Ma solo in gran parte. C’è una piccola parte di coloro che fanno politica che la fanno in modo pulito, ed io sono fra questi. È vero ho collezionato solo sconfitte, ma su molte cose il tempo è stato, come sempre, galantuomo e le ragioni, anche se fuori tempo massimo, sono arrivate. Di questa strage di storia, di regole, di civiltà, di educazione, l’ex-gruppo consigliare di Sinistra Democratica ha cercato di parlare nella scorsa consigliatura. Ma era opposizione “faziosa”, arrabbiata, di volpe che non arriva a l’uva, così è stata letta da “amici” e ovviamente i “nemici” di questa lettura ne hanno fatto tesoro. Invece di “effetti speciali” hanno parlato i ragazzi e le ragazze di DèP nella scorsa tornata elettorale e si riferivano proprio a quello che Lei denuncia nel Suo volantino, ma hanno ricevuto "3738 pedate nel culo” e solo gli applausi dei soliti noti nei loro comizi. L’ho detto e lo ripeto: non esistono ad Alliste e Felline 3738 persone che, in elezioni di carattere politico, votano per Berlusconi e le sue allegre brigate, ma ad Alliste, nelle comunali, questo è stato il verdetto, perchè? Ora, caro Professore, godiamoci gli effetti speciali di due dirigenti dell'ufficio tecnico comunale estranei alla nostra storia, che fanno approvare alla giunta comunale Renna questi progetti che fanno strame di cultura e di storia… Ma già, dimenticavo, Professore si rassegni perché la storia sono loro, pazienza! Comunque io sono una delle 13 persone su 100 che la pensano diversamente. |
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