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Alliste Comune di Alliste. "Nessuno di loro ti grida un addio per esser scoperto cugino di..." Berlusconi Croce...scudati! 10/11/2011 L’altro giorno, su un quotidiano molto diffuso in provincia, è stato pubblicato un articolo il cui riassunto era: “La maggioranza guidata dal sindaco Renna di Alliste non si tessera al PDL”. È abbastanza semplice descrivere questo gesto con la classica frase “Quando la nave affonda i topi scappano, eh!”. Così è, in effetti, quando si cade in disgrazia: si viene abbandonato da tutti. Per ora a Roma hanno cominciato le ballerine, pian piano arriveranno anche i nani. I governi retti da Berlusconi, in questi lunghi e strazianti diciassette anni, avevano un'unica mission, cioè quella di sottrarlo ai processi in cui era imputato per reati ordinari. Ma questo è quello che era di dominio pubblico. Un po’ meno scontata era la svolta clownesca del personaggio oltre ogni immaginabile e il fatto che mignotte e magnaccia lo tenessero sottoscacco nella maniera in cui adesso sappiamo. Comunque vada a finire questa ultima e tragicomica vicenda delle dimissioni-cambiale, “si dimetterà quando…” dice il comunicato del Quirinale (mah!), il personaggio è spacciato. Magra la nostra consolazione che nella sua caduta nel fango abbia trascinato prima di tutto il suo elettorato, perché nel fango oggi vi è l’Italia intera. Tuttavia, e per tempo, abbiamo detto che era nei poteri di Napolitano non firmare le vergognose "leggi vergogna". Un esempio su tutti: Lodo Schifani e Lodo Alfano erano due leggi fotocopia entrambe firmate ed entrambe respinte al mittente con le stesse motivazioni dalla Corte Costituzionale. Ma, in tempi meno sospetti, abbiamo anche detto che il Presidente della Repubblica, quale supremo garante della Costituzione, avrebbe dovuto in più occasioni richiamare e mandare a casa Belrusconi, senza aspettare il pallottoliere di Montecitorio, perché il suo comportamento è stato ed è in palese violazione del 2° comma dell’articolo 54 della Legge Fondamentale dello Stato Italiano: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”. L’ultimo G20 a Cannes, per chi non sapesse interpretare questa norma, ha dato la dimostrazione di che cosa significasse questo articolo: Berlusconi lasciato da parte, come un cane rognoso, da tutti i convenuti. La battuta sui “ristoranti pieni” ha dato poi la cifra della statura dell’uomo. Il discorso ci ha portato lontano? Solo apparentemente. Non dimentichiamo che all’ombra di questo “Re Mida” da strapazzo è cresciuta un’intera classe dirigente che governa regioni, province e comuni e ha fatto assurgere il conflitto di interessi a programma politico, ovvero solo chi ha scheletri nell’armadio può garantire una politica malleabile (come costruire ai piedi dell’Etna o dove c’era un fiume e poi…). Il simbolo con dentro il nome di Berlusconi o con indiretti richiami alla sua compagine, quasi contenesse una calamita, attirava a prescindere la matita dell’elettore. Per esempio, il Collegio provinciale Alliste-Racale-Melissano, nella “prima repubblica” mai aveva espresso un consigliere che non fosse socialista o comunista. Nell’ultima tornata elettorale, 2009, ben tre consiglieri riconducibili a Berlusconi sono stati eletti (PDL 2500 voti, Lista del Presidente 1500 voti, La Puglia prima di tutto 1600 voti). Ma, anche qui, “esaurita la spinta propulsiva” dell’illusionista di Arcore ad Alliste ci ritroviamo una maggioranza che non esita a far sapere con gran frastuono che non ha aderito al PDL. Perché? Perché questa esigenza di “scudarsi”? Non di scusarsi (anche se riterremmo opportuno che chiunque abbia votato per Berlusconi in queste ore drammatiche - siamo nel baratro, parola di Marcegaglia - dovrebbe chiedere scusa alla Nazione), ma di SCUDARSI (liberarsi a prezzo vile, come chi ha esportato illecitamente capitali all'estero). Un comunista o un fascista che passa nello schieramento contrario è sempre un traditore, per definizione. Un democristiano, o scudocrociato o croce…scudato, tale è e tale resta sia a destra che a sinistra. La storia del disastro italiano è tutta qui: è la storia delle sue squallide classi dirigenti. Da un po’ di tempo, fra il serio e il faceto, il nostro primo cittadino reclama a uno dei nostri consiglieri la chiave della nostra sezione (l’unica in servizio permanente effettivo sul territorio dalla Liberazione ad oggi). Certo, a sinistra ci sono posti liberi, come ebbe modo di comunicare persona vicina al Governatore al nostro; nel PD c’è sempre posto (perché è così che l’ha pensato chi l’ha inventato) e poi c’è sempre un’UDC pronta a riaccendere i “due forni” progettati a suo tempo da Andreotti, per “comprare il pane da quello [PCI o PSI] che lo vendeva al prezzo più conveniente”. Rischiamo di cadere nel monocolore nel senso più grottesco del termine: centro-sinistra al potere e centro-sinistra all’opposizione. È necessario porre urgente rimedio alla legge elettorale degli enti locali o sopprimere le “unioni - beffa – dei comuni” e trasformarle in Comuni perchè il declino politico precede solo di uno iato il declino di civiltà. 10/11/2011 |
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