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Politica
Gli "eletti" dal popolo fanno schifo pure alla mafia
"Sti politici e 'merda, piccoli e grandi,
sono uno peggio dell'altro" [fonte
ANSA]
11/10/2012
Sarebbe inutile scrivere qualsiasi commento dopo questa
intercettazione fra due presunti affiliati alla 'ndrangheta. Stiamo parlando del
lerciume che sta emergendo a proposito dell'ultima inchiesta che indaga su
compravendita di voti fra consiglieri regionali e 'ndrangheta.
Stiamo parlando di MILANO, la capitale economica e morale
d'Italia, figuriamoci in altri luoghi che non sono ne' "economici" ne' "morali".
"Se li schifa pure la mafia". Ma d'altra parte uno di
loro, Fiorito, aveva avuto già modo di dire che stava meglio in carcere che nel
Popolo delle Libertà.
Se anche la criminalità organizzata, peculiarità tutta
italiana, arriva a considerarli delle "merde, uno peggiore dell'altro" cosa si
può aggiungere, se non che la classe dirigente è lo specchio di coloro che
rappresenta, e la domanda è: per quale misterioso motivo dovrebbero essere diversi?
Giustamente Michele Serra ha detto di "conoscerlo" questo
Fiorito.
L’AMACA del 20/09/2012 (Michele Serra)
Io questo Franco Fiorito lo conosco. E lo conoscete
anche voi. Lo abbiamo visto dietro il bancone di un
bar. Alla guida di un autobus. Alla cassa di una
pescheria. In coda all’ufficio postale. È un
normotipo popolare italiano. Franco Fiorito, “er
federale de Anagni”, è uno di noi. La parola “casta”
è perlomeno fuorviante. Lascia intendere che esista
un ceto parassitario alieno alla brava gente che
lavora, quasi una cricca di invasori. Purtroppo non
è così. Tra casta e popolo c’è osmosi, e un
continuo, costante passaggio di consegne. Fiorito
non nasce ricco e non nasce potente. Fiorito è un
prodotto della democrazia. Molti italiani che oggi
sbraitano contro la casta, ove ne facessero parte,
sarebbero identici a Franco Fiorito, per il semplice
fatto che sono identici a Franco Fiorito anche
adesso. Non si cambia
un paese se non cambia il suo popolo, non migliora
un paese se non migliorano le persone, la loro
cultura, le loro ambizioni. Il mito della
“democrazia diretta” non mi cattura perché non tiene
conto di un micidiale dettaglio: se a decidere
direttamente chi dovrà rappresentarli sono i Franco
Fiorito, eleggeranno in eterno Franco Fiorito.
Da La Repubblica del 20/09/2012.
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Michele Serra ha messo il dito nella piaga: quello che è
venuto dopo tangentopoli è stato peggio di tangentopoli e si chiama "democrazia
diretta", e si chiama "Legge Bassanini", e si chiama abrogazione di tutti gli
organi di controllo (il Comitato Regionale di Controllo e la riduzione a
scudiero del sindaco o presidente di provincia di quello che una volta era il
rappresentante del Ministero degli interni), si chiama incarichi "ad personam",
variante italica dello "spoil system" anglosassone, dove,
poiché non si possono rimuovere gli alti dirigenti, se ne nominano altri che non
si sa bene che funzioni abbiano, ma si sa bene cosa facevano in passato, chi
picchiatore, chi amante, chi compiacente, chi disponibile, chi parente, chi
ricattatore e, chi più chi meno, arraffa quel che può, fino a quando può e
quanto più può.
La elezione diretta avrebbe dovuto esaltare il principio di
responsabilità politica, ha invece esaltato clientele e corruttele.
Hanno delegato agli enti locali poteri enormi - federalismo
fiscale, PUG, Sportello unico, Conferenze di servizi, Aree Ottimali d'Ambito,
Piani di zona, poteri di deroga, incarichi sotto-soglia - diminuendo le
rappresentanze politiche, aumentando i poteri degli organi esecutivi e svuotando
quelle degli organi deliberanti.
Mentre dovevano fare esattamente l'opposto, diminuire il
numero dei parlamentari e rafforzare il sistema di controllo politico e legale
sugli enti locali. Il risultato di questa "rivoluzione" e stato che dalla
tangentopoli accentrata si è passati alla tangentopoli federale, sparpagliata
sul tutto il territorio, in ogni luogo dove vi è un'assemblea elettiva.
Veramente le notizie dei telegiornali ci colgono di
sorpresa? Veramente non sappiamo chi abbiamo votato e perchè lo abbiamo votato?
Per la verità è più corretto dire, poiché non siamo tutti
uguali, veramente vengono colti di sorpresa dalle notizie dei telegiornali?
Veramente non sanno chi hanno votato e perchè lo hanno votato?
No, ha ragione Michele Serra, tutto quello che sta emergendo
gli italiani lo conoscono da sempre e sanno benissimo per chi votano, e a volte
essi fanno schifo persino a "due presunti affiliati alla 'ndrangheta"!
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