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Politica Primarie. Gioventù non-bruciata Il fascino discreto della banalità 23/11/2012
Questa è la foto che gli epigoni di Renzi hanno fatto affiggere a Racale. E' la foto di uno che, dopo essere stato l'apologeta di Marchionne, oggi abusa del termine sinistra. Sotto si può leggere un detto leccese, malamente tradotto in lingua italiana. Nella sua banalità, questa foto, ricorda i giovani osannati da Gianni Letta negli anni '80 del secolo scorso. Egli rappresenta quel governo di "sinistra" che piace a Piazza Affari. Quella Italia inutile che cavalca il giovanilismo come risposta alla crisi della politica. Essa esprime il concetto perverso che l'essere giovane non è più il tempo dell'apprendimento, ma il momento dell'insegnamento; lo scavalcamento delle tappe della maturazione. Ci dispiace constatare che la politica italiana sia sospesa fra Grillo e Renzi. Ma questo è il colpo di coda del berlusconismo. Ci dispiace constatare che si ricorra a vecchie e insignificanti frasi, fra l'altro malamente tradotte, per far credere che la politica si possa trasformare con una risata. La crisi della politica, che ha dato la stura al giovanilismo e al nuovismo, è da ascrivere a Veltroni e alle sue velleità americaneggianti, e non a chi viene additato come il colpevole della fine del governo Prodi. La politica è scienza sociale seria che richiede studio, applicazione ed esperienza. Se questa foto di Renzi (tecnicamente pessima) voleva essere ridondante di un'altra foto, il fotografo si è sbagliato di molto perchè tradisce incertezza: le braccia non sanno dove sistemarsi e lo sguardo è fissato verso il nulla! Il "Che" in questa foto assisteva ad un comizio di Fidel Castro, ma guardava "oltre"!
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