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Alliste Comune di Alliste Quando un volantino di Cittadini diventa corpo di un reato 25/11/2013 L'avevo detto in tempi non sospetti. All'imbarbarimento della contesa politica non è estranea la legge elettorale incoerente con il dettato costituzionale, che invece è coerente con un'altra legge, la Bassanini. Questa non solo è all'origine della barbarie politica, ma è responsabile del dissesto finanziario degli enti locali. Il consiglio comunale di Roma, riunitosi ieri per discutere del risanamento di unmiliardo di debiti, è finito a schiaffi e gomitate. Questo è il risultato di quella legge. La legge elettorale relega la democrazia alla sfilata, un po' malinconica, davanti ai seggi elettorali, che si animano solo in occasione delle elezioni amministrative ("forse" perchè il "contatto" tra l'elettore e il probabile eletto è più immediato) mentre rimangono deserti, o quasi, nelle elezioni degli organismi sovra-ordinati o nei referendum. Credo che proprio noi cittadini del Comune di Alliste abbiamo pagato il pedaggio più alto nella mutazione del capo dell'amministrazione, operato dalla suddetta legge Bassanini, da Sindaco a Podestà! Sindaco e Podestà, in qualche vocabolario, sono indicati come sinonimi, ma ciò che non è commensurabile fra le due figure è la forma dello stato che le presuppone. Infatti, durante il fascismo, quando furono soppressi gli organi democratici denominati comuni, amministrati dal sindaco, dalla giunta e dal consiglio comunale, secondo una ripartizione democratica, appunto, fra poteri di governo e poteri di controllo, il Podestà, assommò la carica del sindaco, della giunta e del consiglio comunale, La legge Bassanini, la legge sulla spending review, nel mantenere nominalmente in vita gli organismi del comune, ne hanno modificato ruolo, funzioni, competenze, importanza. La democrazia, il governo del popolo, è stata martoriata sull'altare della stabilità, grazie alla prima, e, grazie alla seconda, sull'altare del pareggio di bilancio. Le organizzazioni intermedie, siano esse partiti o associazioni politico-culturali, si sono trasformate, in comitati elettorali di durata effimera, e le opposizioni sono state private dei mezzi per poter esercitare qualsiasi tipo di controllo. Insomma, in Italia la democrazia, intesa come dialettica fra parti contrapposte con pari visibilità, è stata considerata, da un lato, un intralcio alla stabilità di governo, dall'altro un fattore di spesa. Negli anni in cui la nostra organizzazione politica ha espresso consiglieri, sia in maggioranza che all'opposizione, ho avuto modo di sperimentare che il dissenso non ha spazio, che non ci sono margini né per il dibattito e tanto meno per la critica, seme e sale della democrazia. Ma qualche volta qualcuno si indigna e, fregandosene della compressione degli spazi di "partecipazione alla vita politica, economica e sociale" che le leggi ordinarie hanno prodotto, manifesta liberamente questo suo stato di indignazione. Lo fa nell'unico modo possibile: diffondendo le sue opinioni "con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione". Così ha fatto il Prof. Ennio Ciriolo fondando il Libero Movimento Felline "AttivaMente", al quale può aderire chiunque sottoscriva il relativo Manifesto. Il Manifesto, come tutti i manifesti degli Intellettuali che la storia ci ha tramandato, prevede solo un vincolo di carattere etico-culturale, fin quando uno si sente eticamente e culturalmente vincolato ad esso. Succede così che l'Intellettuale si imbatte in una delibera dell'Amministrazione comunale che suscita lo sdegno di colui che ha dedicato una vita alla Scuola e che pensa che la Scuola, la Cultura, il Pensiero siano come il Re negli scacchi. Hanno un valore inestimabile, non sono merce fungibile, anzi non sono merce. In poche parole non hanno prezzo. Cosi il Prof. Ciriolo aziona il Libero Movimento e stila un volantino contestando quanto contenuto nella deliberazione della Giunta Comunale nr. 98 del 2011. In maniera inequivocabile in quella delibera si asserisce che la Giunta comunale concede per 30 anni la disponibilità di un immobile, già adibito a scuola elementare, alla Coop Tuma e dà mandato al Dirigente comunale di porre in essere tutte le disposizioni idonee a rendere disponibile l'immobile in esecuzione del deliberato giuntale. Non sfugge a chi fa politica che tale atto venga deliberato solo qualche settimana dopo la riconferma elettorale (87 a 13) della Giunta uscente, ma questo è un altro discorso. La motivazione dedotta nella delibera 98 è sempre la stessa che ha corredato provvedimenti di deroga e di concessioni "ad personam": "perchè potrebbe accedere ad un finanziamento che altrimenti perderebbe". Tale e maledetta motivazione è il mantra ripetuto in casi del genere tanto dalle amministrazioni di destra, quanto di sinistra, compresa quella alla quale ho aderito io, con l'unica scusante da parte mia che, pur stando in maggioranza, ed essendo assessore, mi sono fermamente opposto ai poteri di "deroga" e "variante" in capo al Consiglio comunale. La cosa non è servita a nulla se non a prendermi insulti. Sull'onda della sollevazione popolare, anche indotta dal volantino fatto circolare dal Libero Movimento, la Giunta comunale adottò due altre delibere (nr. 99 e nr. 101) di secca marcia indietro che, come vedremo, non sfuggiranno all'attenzione del GIP del Tribunale di Lecce. Voi vi chiederete cosa centra il GIP del Tribunale di Lecce? E' quello che si vedrà oltre! Nelle citate ultime due delibere della Giunta Comunale lo stridio delle unghie sugli specchi si sente riga dopo riga. Intanto l'affare diventa polemica aspra e dura e il capo dell'amministrazione comunale fa affiggere un manifesto con l'effige del Comune in cui non vengono lesinate offese nei confronti del Cittadino estensore e responsabile del Libero Movimento e la promessa che la questione sarà affrontata nel successivo consiglio comunale già convocato. Di quel consiglio comunale fu pubblicato su questo sito a mia firma un articolo dal titolo Una marzullata, perchè la maggioranza, invece di porre un Ordine del giorno, si fece una domanda e si diede una risposta. In sostanza la maggioranza si domandò: "E' vero che ho fatto una fesseria?" E la maggioranza si rispose: "Ma quando mai!" La disquisizione prodotta all'inizio di questo articolo mirava a spiegare quello che è successo dopo la diffusione del volantino e dopo quel consiglio comunale. Un Sindaco, dal greco SYNDIKOS, non si sarebbe mai sognato di denunciare un cittadino per un volantino (allegandolo come corpo del reato) volto a difendere le ragioni di un bene immateriale qual è un luogo riconosciuto da una Comunità come luogo di apprendimento. Un podestà (dal latino "POTESTAS"), che riassume in capo a sé tutti i poteri di delibera e di controllo, si sente invece autorizzato a sottoscrivere e consegnare al Comando Carabinieri di Racale una denucia-querela nei confronti di un cittadino e di un Libero Movimento che esprime la sua indignazione per un provvedimento. Abbiamo appreso questo raccapricciante episodio da un articolo di un giornale a diffusone locale che, strano a dirsi, ha avuto scarsa eco. Per fortuna di questo disgraziato Paese (l'Italia), nonostante le spallate ricevute, tanto da governi di centro-destra quanto da governi di centro-sinistra, dalla Costituzione, abbiamo, almeno nei suoi principi fondamentali, viva ed operante la legge fondamentale del nostro Stato repubblicano. Ed è stato proprio grazie a due principi dedotti negli artt. 3 e 21 della Costituzione che il Cittadino Ennio Ciriolo ha potuto esprimere il suo libero pensiero. Il Pubblico ministero nella sua richiesta di archiviazione ha chiarito che si può essere persone irreprensibili nella sfera privata, ma che il consenso elettorale, anche se bulgaro o allistino che dir si voglia, non attribuisce a nessuno la patente di irreprensibile amministratore. Così anche il Giudice per le Indagini Preliminari, successivamente adito per via del ricorso del Sindaco Renna avverso l'archiviazione richiesta dal P. M., ha asserito che il diritto di critica è sempre ammissibile e in nessun caso censurabile, anche perchè, specifica il GIP nella sua Ordinanza di conferma dell'archiviazione, il Sindaco, con due successive delibere, ha fatto "dietrofront" (pag. 4 dell'Ordinanza). Quando noi di SEL Alliste affermiamo che la libera manifestazione del pensiero in questo Paese, e mi riferisco al nostro Comune, non esiste e veniamo derisi da coloro che siedono sugli stessi banchi sui quali siedono i consiglieri di SEL, lo diciamo a ragion veduta. La vicenda del Prof. Ennio Ciriolo e di suo figlio Francesco, anch’esso querelato dal Sindaco Renna senza alcun motivo, come lo stesso GIP riferisce, è emblematica del pericolo che corre la nostra democrazia, non solo perchè a Roma siamo ostaggio di un miliardario, depravato e delinquente, ma perchè lo stesso miliardario, depravato e delinquente ha inoculato l'idea che chi vince le elezioni è al di sopra della legge, nonostante che la stessa Costituzione, all'articolo 1 dica che "la sovranità appartiene al popolo" ma che tale sovranità è esercitata "nei limiti e nei modi" che essa stessa, Costituzione, prevede. Il Cittadino Ennio Ciriolo merita tutta la nostra stima, perchè se la legge Bassanini ha destituito dei suoi poteri il segretario comunale, ha aumentato a dismisura quelli del sindaco, ha soppresso l'organo regionale di controllo sugli atti amministrativi (CO.RE.CO.) per compiacere la Lega di Bossi, non ha destituito dei propri poteri i cittadini, e lui è riuscito, più e meglio di noi, con la sola arma della sua indignazione a far fare "dietrofront" a colui il quale, forte del suo 87% di consensi, credeva di essersi garantito il diritto di non essere criticato. Grazie Prof. Ciriolo per questa ennesima lezione. |
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