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Alliste Comune di Alliste. Ancora un violento attacco alla Compagna Manuela Coi Delitto (politico) di paese 10/9/2013 Un uomo onesto, un uomo probo, s'innamorò perdutamente d'una che non lo amava niente. Gli disse portami domani, il cuore di tua madre per i miei cani. Lui dalla madre andò e l'uccise, dal petto il cuore le strappò e dal suo amore ritornò. A parte “l’onesto e probo”, qui usato solo per questioni di metrica, ma che nella poetica di De Andrè significa fessacchiotto, secondo la peggiore tradizione pagana la testa di Manuela Coi è stata servita su un piatto d’argento alla maggioranza che governa il nostro paese. Almeno Erode, in cambio della testa del Battista, ebbe la fortuna di veder danzare, coperta solo da sette veli, Salome’ Per il segretario allistino del PD il non aver accettato la contro-offerta del sindaco in carica, in sede di trattative alle ultime elezioni comunali, deve essere una ferita ancora aperta. Il consigliere Fersini (PD), che da galantuomo qual è confermerà la circostanza, ci disse che prima di addivenire alla conclusione di formare una lista insieme a SEL Alliste, avevano avuto degli incontri con “Progetto città”. La trattativa naufragò perché non si raggiunse l’accordo sul numero di candidati in quota PD. Ma oggi, vista la richiesta fatta da detto segretario PD, nel CC del 30 luglio scorso, di buttare fuori dal CC Manuela e con essa Sinistra Ecologia Libertà, avrà pensato che da uno sgarbo può nascere un garbo: espulso SEL, tutto il cucuzzaro sarebbe nelle mani di un gruppo omogeneo demo-berlusconiano (componente, questa ultima che, forse non a caso, ha sbandierato, con comunicati stampa, di non aver preso la tessera al PDL, per non precludersi alcuna opzione per future carriere politiche in qualsivoglia schieramento) E se è vero come vero è che “uno più fa due”, quale altro significato può avere il messaggio partito dal telefonino del segretario PD di Alliste verso quello di Manuela “… non capisci niente della vita”. Manuela lo ha tempestato di telefonate per avere un incontro, non per la sua avvenenza ma per farsi ripetere in faccia quanto detto alle spalle. Il nostro, tuttavia, si è sempre rifiutato e, ancora via SMS, ha sentenziato “non abbiamo nulla da dirci per cui vale la pena incontrarci”. “… non capisci niente della vita”: in verità la tesserata SEL per dura è dura: non vuole capire che “una mano lava l’altra e tutte e due lavano la faccia”, non capisce che se “unci l’assu la rota camina”, non capisce che “munnu era, munnu ète e munnu sarà”. Dunque, l’accordo con “Progetto città” non si raggiunse. Perciò, in seconda battuta, venne percorsa la strada dell’accordo con SEL. Per noi era scontato, ma, a quanto pare, il PD paesano era ante litteram incline a sperimentare le larghe intese. Qui verificammo il netto rifiuto da parte degli esponenti del PD di assumersi l’onere di candidarsi al sindaco. Il perché lo avremmo capito ad urne aperte (87 a 13 è degno solo di una partita a rugby Nuova Zelanda – Italia). Una volta risolto il problema del candidato sindaco, la strada per la formazione della lista si presentava ancora impervia. Un giorno avevamo la lista completa perché, sempre il segretario PD trovava candidati che però puntualmente il giorno successivo perdevamo; altre volte avevamo candidature certe e dopo mezz’ora telefonavano per dire che non se la sentivano più. Per la verità a molti, non solo a noi di SEL, venne il sospetto che le accelerazione e le brusche frenate avessero come scopo quello di non formare una lista. E oggi? Nel nostro comune le cose non vanno bene perché manca il capogruppo di opposizione nei consiglio comunali . Questo pensa il PD di Alliste condividendo (a-posteriori?) la inaspettata(?) interrogazione – almeno questo dice ai nostri consiglieri il consigliere Fersini che, pur non condividendo il metodo, ne ha condiviso il merito. Nel merito. Per la prima volta nella storia del Comune di Alliste si tenta “manu militari” di estromettere un rappresentante del popolo da un’assemblea elettiva, perché assente per motivi di lavoro, sulla base di un articolo del TUEL che puzza di incostituzionalità, perché il ruolo di un consigliere non si limita alla partecipazione al consiglio. In un piccolo comune, come succede nei grandi, le date dei consigli, come più volte richiesto, si possono e si devono concordare. Manuela non è né prescritta, ne’ condannata, ma nemmeno inquisita e non ha la Guardia di finanza che gironzola per i suoi uffici un giorno sì e l’altro pure. Ma questo è quello che succede in Italia, cioè in quel paese dove un pregiudicato, di nome Berlusconi Silvio, tiene in ostaggio un intera nazione. Fra i tanti articoli del TUEL, fra le tante incompatibilità, fra i tanti doveri cui è tenuto chi amministra, il segretario del PD ne ha letto solo uno. Non ha letto quel articolo in cui si dice che non può interagire con l’ufficio tecnico comunale chi fa il mestiere di geometra, di ingegnere, di costruttore edile perché il povero dirigente non può distinguere quando il geometra e l’ingegnere parlano da assessori - progettisti privati - impresari edili! Questo tumorale conflitto di interessi che sta divorando il territorio di Alliste è talmente grande che il “cane preferisce mordere lo straccione”, piuttosto che intaccare la nuova rampante classe piccolo-borghese che è nata 26 maggio 2006. Non vede, non sente e non parla, per esempio delle delibere in cui vengono date prebende alla mammà dell’assessore che organizza zecchini d’oro (appunto); né intima agli amministratori di rendere pubbliche la dichiarazione dei redditi e la situazione patrimoniale all’inizio per poi confrontarla con quella alla fine del mandato. In sede di discussione di bilancio di previsione non ha altro da dire, il segretario del PD di Alliste, che il Comune riscuote pochi soldi per le pubbliche affissioni e che sarebbe il caso di affidare tale incarico ad una ditta esterna. La domanda è: perché mai il segretario del PD di Alliste si preoccupa di tale problema? Sicuramente sarà un problema “scottante”!!! La Centrale della diffamazione che tritura con l’arte del pettegolezzo e della calunnia persone perbene, che si occupa di costruire le vittorie degli altri a tavolino, pur essendo loro perdenti anche quando vincono, che crea mostri da sbattere in prima pagina, non vede nulla di tutto questo. Vede solo le assenze di Manuela che dovrebbe essere privata dei suoi diritti politici essendo colpevole di lavoro; del lavoro che si sta costruendo con le sue mani, non certo salendo in ginocchio le scale dei comuni e aspettando che il ricco epulone faccia cascare dal tavolo su cui sta banchettando un incarico sottosoglia. Ma la canzone di De Andrè non finisce con il cuore strappato alla madre: Non era il cuore, non era il cuore, non le bastava quel orrore, voleva un'altra prova del suo cieco amore. Gli disse amor se mi vuoi bene, tagliati dei polsi le quattro vene. Le vene ai polsi lui si tagliò, e come il sangue ne sgorgò, correndo come un pazzo da lei tornò. Gli disse lei ridendo forte, l'ultima tua prova sarà la morte. E mentre il sangue lento usciva, e ormai cambiava il suo colore, la vanità fredda gioiva, un uomo s'era ucciso per il suo amore. |
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