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Comune di Alliste. Bilancio di previsione 2014

Il Comune di Alliste diffidato dal Prefetto di Lecce:

Convochi il consiglio comunale o scioglimento

12/10/2014

Da ex consigliere comunale per due consigliature e un anno, e da persona che da sempre segue le vicende delle amministrazioni comunali di Alliste, posso dire che mai era successo che il Prefetto diffidasse il Comune per l'approvazione del Bilancio di previsione (leggi la comunicazione prefettizia fatta ai consiglieri del comune di Alliste).

Fra l'altro vi è da dire che, fino alla distruzione dell'organo "Consiglio comunale", perpetrata dalla Legge che porta il nome di quel liberticida di democrazia che si chiama Bassanini (già militante del Partito craxista italiano), mai la proroga dell'approvazione del Bilancio di previsione (che ai sensi del TU degli Enti locali deve essere deliberata entro l'anno precedente cui si riferisce) era andata oltre il mese di aprile. Tuttavia la legge prevedeva che, laddove il ministero degli interni ne deliberasse la proroga, entro il 31 dicembre dell'anno precedente, il consiglio comunale doveva approvare "l'esercizio provvisorio": cioè il Consiglio comunale discuteva sulla necessità di far ricorso all'esercizio provvisorio e i consiglieri potevano, in teoria, non accordarlo e decidere che si doveva dare corso all'approvazione di un bilancio vero e proprio.

La devastazione delle regole democratiche è arrivata sino al punto che l'approvazione del  Bilancio di previsione, da diversi anni a questa parte, viene prorogata dall'ineffabile Ministro degli Interni che risponde al nome Angelino (Jolì) Alfano sino al 30 settembre dell'anno da prevedere.

Come dire? Consiglio comunale non servi a niente!

Nel caso di specie, anche per l'anno 2014, l'approvazione del Bilancio di previsione del 2014 è stato prorogata, come data ultima, al 30 settembre.

Ma la "efficientissima et osannatissima" amministrazione comunale diretta dal sindaco Renna (invidiato, a suo dire,  da tutti i comuni del circondario) il cui "renzismo" ha preceduto persino il suo inventore, Renzi, quest'anno ha fatto cilecca.

Si diceva all'inizio, che mai il Comune di Alliste era stato diffidato dal Prefetto (ultimo ed estremo baluardo del controllo dello Stato sugli Enti locali) affinché convocasse il Consiglio comunale per l'approvazione del Bilancio di previsione, pena la nomina di un Commissario prefettizio sul quale incombe l'obbligo di avviare le procedure per lo scioglimento del Consiglio comunale (come si legge nel provvedimento prefettizio) .

Ovviamente, alla mancata convocazione del Consiglio comunale, non è opponibile alcuna scusa. Nemmeno quella delle incertezze sul nome e sull'entità delle tasse e imposte comunali. Perchè , intanto un bilancio di previsione si può presentare con le tasse e le imposte che ci sono, salvo poi effettuare delle variazioni di bilancio quando, il velocissimo primo ministro del PD, Renzi deciderà che nome e che aliquote attribuire. Però questo consentirebbe, all'organo dello Stato più vicino ai cittadini, di discutere sulle sorti del proprio paese.

Ma la cattiva politica si fa scudo di queste dilazioni, purché tutto rimanga nel chiuso delle stanze del potere. Infatti del provvedimento del Prefetto, salvo sviste, non vi è traccia nell'albo pretorio on-line del Comune di Alliste, laddove fu pubblicato, in fretta e furia, qualche secondo prima della scadenza, il tirocinio professionalizzante per diplomati, vinto, secondo criteri di molto dubbia equipollenza, dal nipote del sindaco (retribuito con diverse centinaia  euro - credo altre 600 - al mese per sei mesi, scusate se è poco); laddove è ancora pubblicato un "Avviso per corso di pizzaioli" per i 15 canonici  giorni, dal 30 settembre al 15 ottobre.

Non solo! Ma forse è una delle rare volte, se non l'unica volta, che accade che il Consiglio comunale per l'approvazione del Bilancio di previsione sia convocato in prima seduta il 16 ottobre e in seconda convocazione il 20 ottobre

Va da se che l'escamotage della Prima e della Seconda convocazione comporta una diverso numero legale per il regolare insediamento del Consiglio comunale e, quindi, una diversa maggioranza per l'approvazione degli ordini del giorno in discussione.

Ma di tutto ciò che riguarda da vicino la vita dei cittadini, le tasche dei cittadini ad Alliste non se ne parla: "Tutto va bene, signora la Marchesa!"

Fra l'altro, è necessario dire, perchè non è un dettaglio da poco, l'onere del rispetto delle regole per la convocazione dei Consigli comunali e gli ordini del giorno di competenza di quest'ultimo, ricadono sul Presidente del Consiglio comunale. Nel caso particolare, il Consiglio comunale di Alliste non è obbligato ad avere un presidente del consiglio comunale. Questo ruolo potrebbe essere svolto da sindaco. Ma si dà il caso che il Consiglio comunale sia presieduto da un Presidente del consiglio diverso dal sindaco.

Questi dovrebbe svolgere il suo mandato rivendicando la "terzietà" del suo ruolo, cioè dovrebbe essere garante delle prerogative del Consiglio comunale. Il Presidente decide, nell'ambito degli spazi che la legge consente, la data di convocazione del Consiglio comunale e gli ordini del giorno da discutere. Ma nulla di tutto ciò è dato di scorgere nel suo quiescente atteggiamento nei confronti di sindaco e maggioranza. Cioè, il Presidente del consiglio comunale avrebbe dovuto, e sottolineo avrebbe dovuto, convocare il consiglio entro il 30 settembre per la discussione del Bilancio di previsione. Invece, ha deciso di non convocarlo e tale sua mancanza è stata una gravissima mancanza. Chi gli ha dato l'autorità di non convocare il Consiglio comunale? Gli atti non erano pronti? Peggio per chi non gli ha predisposti! La sanzione posta dalla legge a carico del consigli comunali che, entro i termini previsti dalla legge, non approvano il Bilancio di previsione (scioglimento del consiglio comunale) la dice lunga sull'arroganza dell'amministrazione Renna e sul grave atto, anzi non-atto del presidente del consiglio comunale.

La domanda è: A cosa serve il Consiglio comunale? La risposta è amara ma incontestabile: a conservare la forma della democrazia ma a violentarne la sostanza; a chiamare sindaco ciò che, nei fatti, è un podestà! E quando qualche altro esponente della sinistra (se sinistra vogliamo chiamare il PD) presterà il suo nome ad inseguire i guasti introdotti nella legislazione italiana voluti dal partito nordaiolo di Bossi (l'abolizione delle funzioni del segretario comunale come esponente del governo, l'abrogazione del Comitato Regionale di controllo sugli atti amministrativi sono targati Bassanini, ma l'auto che esponeva questa targa si chiamava Lega Nord) avremo anche  l'abolizioni delle Prefetture, cioè la disgregazione totale dell'Italia, trasformata in un'accozzaglia di Comuni senza il minimo controllo di un'autorità statuale che ponga argine al sindaco-padrone.

Ovviamente, sul mancato rispetto della legge da parte del Comune di Allite nulla è dato di sapere. Non si sa quali "maldipancia " abbia la maggioranza di Alliste eletta all'87% o chi, fra i consiglieri di maggioranza, abbia il "maldipancia", tanto da indurre alla doppia convocazione del consiglio. Nella prima convocazione sarebbero mancati tanti consiglieri di maggioranza tale da mettere a repentaglio il numero legale?

Non è dato di sapere, perchè la politica da cosa che riguarda la polis, la comunità, è diventata pura cosa "loro", di una casta che proprio oggi in provincia di Lecce sta celebrando un altro suo esoterico rito: quello dell'elezione del consiglio provinciale all'insaputa dei cittadini, privati sia dell'elettorato passivo (la possibilità di un cittadino che non sia consigliere comunale di candidarsi) sia, quel che è peggio, dell'elettorato attivo, cioè quello di scegliere chi prenderà provvedimenti in materia di strade e di scuole. La quasi totalità di cittadini sarà convinta che le province sono state abolite, invece sono diventate solo un affare di cosche partitiche!

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