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venerdì 25 novembre 2022

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Comune di Alliste. Le primarie del C.S.

Primarie del Centro-Sinistra-Destra – di-chiunque-altro-meno-di-SEL-Pio-La-Torre-Alliste.

LA CHIAVE

7/12/2014

“La chiave”. Non è il titolo di un film degli anni ’90 di Tinto Brass, vietato ai minori di 18 anni (attrice protagonista Stefania Sandrelli). È, invece, la grottesca, ineducata, inquietante, paradossale, inaudita, squallida, prepotente  vicenda che si è svolta nel Comune di Alliste in occasione delle Primarie del centro-sinistra (ma, ad Alliste, Sinistra è un termine liquido, dipende molto dal fatto se la persona in lizza detenga o meno il potere).

Benché fra la Sezione SEL “Pio La Torre” di Alliste e Felline ed il Partito Democratico vi sia un insanabile contrasto (per i motivi che potrete leggere in altri articoli del nostro sito), in occasione delle cosiddette primarie del centro-sinistra del 30 novembre, i nostri consiglieri comunali si sono premurati di contattare i consiglieri comunali del PD per concordarne lo svolgimento.

Dopo diverse telefonate dilatorie, siamo venuti a conoscenza delle intenzioni del segretario del PD di Alliste che:

a)    a settembre, o giù di lì, aveva protocollato la domanda per svolgere le primarie nel solito locale comunale di Piazza Terra, senza avvertire l’altra parte della coalizione;

b)    per Felline (la Frazione di Alliste) aveva deciso di svolgere le primarie nel suo studio privato di assicuratore.

Mentre non avevamo nulla da eccepire sulla sede di Alliste, per la sede di Felline ritenevamo opportuno, a termini di accordi regionali, scegliere una sede terza. Quindi richiedevano al  sindaco del Comune di Alliste la sede di Piazza Terra per Alliste e la Delegazione Comunale di via 4 Novembre per Felline,

Passavano i giorni, ma dal PD di Alliste non giungeva alcun segnale. Quindi ci siamo rivolti al nostro gruppo in Provincia che gestiva, insieme al PD di Lecce, le primarie, ma la risposta era sempre la stessa: il segretario del PD vuole svolgere le primarie a Felline nello suo studio privato.

Noi di SEL, abbiamo mantenuto ferma la nostra richiesta, perché legale, di svolgere le primarie all’interno di due stabili comunali.

Il 28 novembre il coordinamento delle primarie ci comunicava la sua decisione ufficiale: la sede è UNICA sia per Alliste che per Felline ed è nello stabile comunale di Piazza Terra. A completare il seggio in qualità di scrutatore del PD, atteso che il PD di Alliste  non aveva dato alcuna indicazione, viene chiesta e ottenuta la disponibilità di un tesserato del PD di Racale.

Quindi, il seggio ufficiale del Comune di Alliste era composto da un Presidente di SEL Alliste, uno scrutatore di SEL di Felline, uno scrutatore del PD di Racale (con tanto di tessera e atto di fede). SEL Alliste aveva anche indicato due rappresentanti del candidato Stefàno (uno di Racale e l’altro di Felline).

Acclarata la situazione del Comune di Alliste, il dirigente più anziano della nostra sezione (75 anni), si recava la mattina del 29 novembre negli Uffici comunali per chiedere LA CHIAVE dello stabile comunale in cui avrebbero dovuto svolgersi le primarie. Ma, e qui casca l’asino, il dirigente comunale addetto a vagliare le richieste diceva di non averla e che LA CHIAVE era depositata nelle mani del dirigente dell’ufficio tecnico, già in aria di mobilità. Il Dirigente Più Anziano della Nostra Sezione, armatosi di pazienza, andava dal dirigente dell’ufficio tecnico e chiedeva LA CHIAVE. Il dirigente dell’ufficio tecnico comunale gli rispondeva: “Ma cosa volete da me? Io fra due giorni me ne vado da questo comune. LA CHIAVE, l’ho data al segretario del PD”.

Il nostro Dirigente Anziano (75 anni) uscendo dal Comune di Alliste incontrava il segretario del PD e chiedeva LA CHIAVE. Lo informava  che il seggio di Alliste era stato composto e lui non ne faceva parte, pertanto LA CHIAVE a lui non serviva. Il segretario del PD, promettendo al nostro Dirigente Anziano (di 75 anni) di richiamarlo telefonicamente in serata, gli replicò che doveva sentirsi con i suoi (sic!) prima di decidersi se rendere LA CHIAVE.

Dell’accaduto il consigliere di SEL e il presidente del Seggio mettevano subito al corrente il sindaco del comune di Alliste che replicava  che lui non poteva fare nulla, che la domanda per LA CHIAVE era stata protocollata prima dal segretario del PD (sic!). Alla rimostranza dei nostri tesserati che avvertivano il sindaco che il segretario del PD non aveva alcun titolo a detenere LA CHIAVE, la risposta fu “andate dai carabinieri (ri-sic!)”. Il sindaco di Alliste chiuse la telefonata dicendo al nostro consigliere “Io non posso risolvere i vostri problemi. Non sono ancora il segretario di SEL Alliste” (ri-ri-sic!). (Alla Federazione provinciale di SEL, se vuole l’87% dei voti di Alliste, diciamo: bussate e vi sarà aperto, cercate e troverete,  chiedete e vi sarà dato – Luca.  Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre - Matteo)

Intanto, SEL Alliste metteva al corrente i propri rappresentanti in seno al coordinamento delle primarie di Lecce che il segretario del PD di Alliste aveva sequestrato LA CHIAVE  del seggio. I nostri rappresentanti ci consigliavano di affittate un altro luogo e di non perdere tempo a richiedere un’altra sede comunale.

Mani in tasca, i militanti di SEL Alliste si sono rivolti ad un privato cittadino per affittare una sede terza. Si sa, la coerenza costa!

Alle 22.30 di sabato 29 novembre il Coordinamento barese delle primarie forniva, via sms,  al presidente del seggio nr. 290 di Piazza San Quintino Alliste  la password per accedere al sito delle primarie.

È finalmente il 30 novembre, ore 7.00 del mattino, i membri del Seggio preparano tutto ad Alliste per accogliere gli elettori di Alliste e di Felline. Tre computer, test con la password sul sito delle primarie e attesa fiduciosa degli elettori. Tranquilli come sempre, sereni, consci di aver reso ancora una volta un servizio al nostro Partito, al nostro Candidato, alla coalizione di centro-sinistra e alla Democrazia!

Il seggio ufficiale apre e uno degli scrutatori, leggendo il giornale, salta sulla sedia perché apprende che a Felline vi è un seggio in luogo privato. Il presidente del Seggio contatta il Coordinamento di Bari delle Primarie e chiede, poiché il seggio allestito nel comune di Alliste era, su scala regionale, il seggio nr. 290, quale numero avesse il seggio di Felline. L’addetto al controllo dei seggi risponde che nel Comune di Alliste gli risultava un solo seggio, il nr. 290, in Piazza San Quintino e che non risultava alcun seggio a Felline.

Abbiamo, quindi, chiesto al  coordinamento di Lecce chi poteva essere, all’interno del seggio di Felline, lo scrutatore  di SEL poiché, come logica avrebbe voluto, a noi non era stato chiesto niente.

Dopo qualche ora ci rispondono che il rappresentante di SEL sarebbe un consigliere comunale di Alliste eletto nelle liste di centro-destra. Alla nostra richiesta di farci capire cosa c’entrasse un consigliere di centro-destra con SEL Alliste ci viene risposto con SMS che è un “uomo di fiducia” di Stefàno.

Apprenderemo, in seguito, un episodio inquietante. Una persona che si era recata in Piazza San Quintino per votare alle primarie, non avvedendosi delle bandiere italiane che indicavano il seggio chiede ad una persona in piazza dov’è che si stessero svolgendo le primarie del “cosiddetto” (almeno ad Alliste) centro-sinistra. Questa persona in Piazza San Quintino la spedisce al seggio di Felline (mah!).

Il Presidente del Seggio nr. 290 (Alliste) il 1° dicembre recatosi alla Federazione PD di Lecce per consegnare gli incartamenti delle elezioni primarie ha chiesto agli esponenti provinciali di quel partito chiarimenti sul seggio clandestino di Felline, ma in cambio ha ricevuto “spallucce” e un “No comment”. Avranno giocato le dinamiche interne a quel partito?

Ricapitolando:

1)    In base alla Legge dell’articolo quinto (chi ce l’ha in mano ha vinto) LA CHIAVE legittimamente richiesta da SEL Alliste è stata consegnata dai due funzionari comunali in mani della persona che non aveva alcun titolo a detenerla, consentendo ad un privato cittadino di appropriarsi, di fatto, della disponibilità di uno stabile comunale senza giusta causa e giustificato motivo;

2)    Il sindaco di Alliste, messo al corrente della questione ha risposto che non poteva fare nulla. Invece poteva fare tutto. Anzi doveva fare la cosa giusta e logica: chiamare  segretario del PD di Alliste (che nella fattispecie era un semplice cittadino) e farsi riconsegnare LA CHIAVE, atteso che erano venuti meno i motivi all’origine della sua richiesta;

3)    La telefonata promessa dal segretario del PD di Alliste al Dirigente Più Anziano della nostra Sezione non sarà mai effettuata (Non si sarà sentito con i suoi? Si sarà sentito con i suoi? E se si sarà sentito con i suoi, cosa gli avranno detto in merito a LA CHIAVE?

4)    Nel seggio di Felline, i cui elettori non sono mai stati registrati sul sito delle primarie fino all’ora in cui questo sito è rimasto attivo, è finita 79 per Emiliano e 79 per Stefàno, quando si dice “il caso”;

5)    Nel seggio nr. 290 di Alliste, alla presenza di uno scrutatore del PD, con tanto di tessera, estraneo alle miserie di questo paese, è finita 101 voti per Stefàno, 10 voti per Emiliano, 1 voto per Minervini e UNA SCHEDA BIANCA. La domanda è: uno che va a votare alle primarie del centro-sinistra e vota scheda bianca perché va a votare? Ha qualcosa a che fare con il dirottatore verso Felline degli elettori che erano venuti a votare al seggio nr. 290?

Ma Alliste è un comune così. Tutti hanno il diritto di fregiarsi dell’amicizia di Vendola, della Barbanente, di Fratoianni, di Stefàno. Tutti! Tranne coloro che alle elezioni fanno GRATIS  i rappresentanti di lista  con il simbolo di SEL, che aprono i comitati elettorali per i candidati di SEL, che affiggono a loro spese i manifesti per i candidati SEL. Ma vedrete appena perderanno il potere saranno scaricati come materiale di risulta, come scarto di cava, ricoperti con uno strato di catrame e asfaltati!

Pertanto, data la scabrosità di questo argomento, è bene lasciare “La chiave” di Tinto Brass da parte,  e chiamare questa vicenda con il suo vero nome: “LA CHIAVICA”

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