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Alliste Comune di Alliste. Perchè la "virtuosa" Amministrazione Renna non ha adottato il regolamento sulla TASI? TASI: ALTRA BATOSTA PER I CITTADINI DEL COMUNE DI ALLISTE 12/12/2014 Nel 2014 in Italia sono stati censiti 8057 comuni. Di questi, 2187 nel giugno2014 hanno deliberato un regolamento TASI (riscuotono la Tassa sui Servizi Indivisibili in tre rate); 5227 comuni l’hanno deliberata in ottobre (riscuotono la TASI in due rate). Questi 7405 comuni hanno individuato quali sono i servizi indivisibili che erogano, qual è il loro costo, la percentuale di copertura, le aliquote e le esenzioni (anche tenendo conto della capacità contributiva dei loro cittadini). Solo 652 comuni non hanno adottato alcuna delibera. I cittadini di questi comuni dovranno pagare l’un per mille su tutte le abitazioni senza sapere cosa stanno pagando e senza godere delle esenzioni che il comune poteva deliberare. Questa potrebbe essere chiamata Tassa sui Servizi Indipendentemente e solo perché hanno la sfortuna di possedere un immobile in quel comune! Il lettore ci vorrà scusare sulla quasi maniacale precisione delle cifre. Ma noi, nei nostri articoli, citiamo fatti e atti. A volte li commentiamo. Non sempre c’è bisogno di un commento perché, spesso, i fatti si commentano da soli. Abbiamo più volte invitato quelli che di mestiere fanno gli “insultatori” (significa persone che, a corto di argomenti contrari fondati su fatti, ci insultano) a trascinarci in tribunale se quanto scritto su questo sito non rispondesse a fatti e atti. Se preferiscono, invece di citare i tesserati e la segreteria del partito della Sezione “Pio La Torre” di Alliste e Felline, possono trascinare in tribunale il responsabile di questo sito e il responsabile politico della Sezione “Pio La Torre” che è sempre a disposizione dell’autorità giudiziaria. Come si dice: siamo grandi e vaccinati! Ma ritorniamo al punto. Fra i 652 comuni d’Italia, che si sono ben guardati dal deliberare uno straccio di regolamento TASI, vi è il “virtuoso” Comune di Alliste, invidiato – dice il sindaco - dai comuni contermini, come solo sei anni fa invidiato era il Comune di Racale, il cui sindaco disse: “faremo di Mancaversa il parcheggio di Torre Suda”. I racalini stanno scoprendo, solo ora, che gli asini non volano ma, al massimo, hanno le orecchie lunghe! In questi giorni, qualcuno di noi ha avuto la possibilità di “testare” il software in uso al comune di Alliste che ha sputato F24 impazziti(?) sulla TARI (Tariffa – non tassa- Rifiuti): bene, non solo questo software ha tassato persone inesistenti in determinate abitazioni (perché disabitate), ma se invece del numero degli inesistenti abitanti si metteva zero abitanti (dato rispondente alla realtà), la tariffa che veniva fuori era di 60.00 euro superiore a quella con gli occupanti inesistenti. Quindi, a conti fatti, conveniva dichiarare il falso per pagare 60.00 euro di meno. D’improvviso i cittadini del Comune di Alliste, ai fini della Tariffa sui Rifiuti, sono stati clonati in ognuna delle abitazioni che i singoli possedevano. Quindi, se un nucleo di tre persone conviventi possiede altre due case disabitate d’incanto diventano nove. Qualcuno si ricorderà la moltiplicazione dei pesci e dei pani e la trasformazione dell’acqua in vino. Bene, i cittadini del Comune di Alliste, non solo da “uno” sono diventati “trini”, ma sono stati trasformati da contribuenti in polli da spennare o in limoni da spremere. Più che al miracolo di Cana, siamo al miracolo delle canne: succede ai software che fumano! Quindi, dicevamo, che il “virtuoso” Comune di Alliste si è ben guardato dal deliberare uno straccio di regolamento sulla TASI, perché? La risposta è nella legge del 2013 (la nr. 147) che ha introdotto la TASI che dice: Comma 676. L'aliquota di base della TASI è pari all'1 per mille. Il comune, con deliberazione del consiglio comunale, (…), può ridurre l'aliquota fino all'azzeramento. Comma 679. Il comune con regolamento (…), può prevedere riduzioni ed esenzioni nel caso di: a) abitazioni con unico occupante; b) abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo; c) locali, diversi dalle abitazioni, ed aree scoperte adibiti ad uso stagionale o ad uso non continuativo, ma ricorrente; d) abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora, per più di sei mesi all'anno, all'estero; e) fabbricati rurali ad uso abitativo; f) superfici eccedenti il normale rapporto tra produzione di rifiuti e superficie stessa. Comma 682. Con regolamento (…), il comune determina la disciplina per l'applicazione della IUC, concernente tra l'altro: (…) b) per quanto riguarda la TASI: 1) la disciplina delle riduzioni, che tengano conto altresì della capacità contributiva della famiglia, anche attraverso l'applicazione dell'ISEE; 2) l'individuazione dei servizi indivisibili e l'indicazione analitica, per ciascuno di tali servizi, dei relativi costi alla cui copertura la TASI è diretta. Il lettore, se ci tiene alle sue tasche, dovrà leggere attentamente queste disposizioni di legge, chiare ed inequivocabili. Perché la Merkell, Monti, Berlusconi, Letta, Renzi, la Trojka, l’euro e tutte le menate mischiate nei consigli comunali, fra un insulto e un altro, non hanno nulla a che fare con lo squilibrio dei bilanci del comune di Alliste! La TASI, dice la legge che la istituisce, può prevedere, se l’amministrazione lo vuole, riduzioni per l’unico abitante; per abitazioni ad uso stagionale; per i fabbricati rurali; per abitazioni grandi che tassate senza correttivi rendono la tassa incongrua ed esosa; può tener conto dell’ISEE (quindi tassare i cittadini secondo la loro capacità contributiva); essendo una tassa sui servizi indivisibili deve indicare quali servizi intende coprire e in che percentuale. Ma prima di tutto dice che la TASI può anche avere aliquota “zero”, cioè può, se il comune lo delibera, non essere pagata dai suoi cittadini. Cioè, se un comune è virtuoso può anche decidere di non applicarla!!! Ma perché il Comune di Alliste se era così virtuoso non ha deliberato alcuna delle possibilità offerte dalla legge per esentare i cittadini del suo paese? Un paese ridotto sul lastrico; un paese che registra un numero di disoccupati spaventoso; un paese che vede i suoi cittadini più giovani e scolarizzati emigrare verso il nord Europa; un paese che ha adottato la politica dei voucher (10 euro lordi all’ora per un lavoro che normalmente viene messo a “Bando” – vedi pulizia stabili comunali); un paese impoverito; un paese stremato. Perché? Il perché è semplice. Non adottando alcun regolamento, la TASI viene pagata da tutti, anche sulla prima casa che è esentata dall’IMU. Provate a farvi un giro sui vari siti dei comuni italiani e mettete a confronto tutti i regolamenti adottati con quelli del nostro comune. Al confronto di quelli adottati dal comune di Alliste, questi brillano per chiarezza e spiegano con degli esempi, a proposito di Tariffa Rifiuti (TARI), quanto pagano per la parte fissa della tariffa e quanto per la parte variabile. Scoprirete, per esempio, che nel Comune di Trento un’abitazione con nucleo famigliare di 4 persone di 80 metri quadrati paga, per la quota fissa 114 euro, per la variabile 58 euro. Proprio la metà di quell’abitazione disabitata nel comune di Alliste che, se non avesse protestato, avrebbe pagato 307 euro Questo è l’esempio pubblicato sul sito del Comune di Trento Queste le tariffe per l'anno 2013 deliberazione della Giunta comunale n. 116 del 29 maggio 2014 Numero componenti Quota fissa (tariffa x mq) Volume minimo obbligatorio di rifiuto conferito in litri Componenti 1 €. 1,0058 240 Componenti 2 €. 1,1819 360 Componenti 3 €. 1.3203 480 Componenti 4 €. 1,4335 600 Componenti 5 €. 1,5467 720 Componenti 6 e oltre €. 1,6347 840 La Tariffa per la quota variabile è di €. 0,090 per Litro Esempio di calcolo Famiglia di 4 persone residente in un appartamento di 80 mq: quota fissa: € 1,4335 x 80 mq = € 114,68 quota variabile (volume minimo obbligatorio): €0,0900 x 600 litri = € 54,00 TOTALE ANNUO: € 168,68 + IVA al 10% = € 185,55 Nelle cartelle recapitate ai cittadini di questo comune non vi è alcuna identificazione dei criteri in base ai quali si devono pagare le somme richieste. La lettura dei regolamenti adottati dal Comune di Alliste, incomprensibili non a caso, non dà alcuna chiara indicazione per consentire al cittadino di verificare la somma richiesta. La verità è, ancora una volta, nelle delibere della Corte dei conti. In esse, come estremo tentativo di difesa per giustificare la copertura de “l’imponente opera di indebitamento”, il comune di Alliste asserisce che sta vendendo il suo patrimonio. Questa circostanza i nostri consiglieri l’avevano più volte fatta notare in consiglio comunale, in sede di approvazione di bilancio consuntivo. Ma le risposte ricevute hanno stracciato 800 anni di studi sulla tecnica contabile. Però nelle memorie difensive prodotte dinnanzi alla Corte dei conti, lo stesso sindaco ammetteva quanto i nostri consiglieri denunciavano in consiglio: per far fronte ai debiti si sta dismettendo il patrimonio lasciato dai devoti di San Quintino (i beni ex-ECA). Ma la Corte dei conti, non poteva non dire e l’ha detto, che non si ripianano i debiti vendendo i gioielli di famiglia. Perché, così, al massimo si paga una rata del debito. Per pagare un debito che dura 10-20 anni è necessario che le entrate siano certe e continue. La TASI, la TARI e l’IMU oggi stanno facendo giustizia di quanto la nostra giovane candidata sindaco andava denunciando nei comizi del 2011, un indebitamento lievitato da 4,6 milioni di euro a 8,7 milioni avrebbe portato il paese al collasso. Ma furono solo il 13% degli allistini e dei fellinesi a darle credito. Si sa: nemo propheta in patria est! Infatti è emigrata! |
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