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Economia La falsa rappresentazione del debito pubblico 02/06/2021 Prendendo in considerazione uno Stato che non ha stupidamente e colpevolmente rinunciato alla sovranità monetaria, la destra usa l'arma del debito pubblico per tenere sotto scacco e in stato di schiavitù milioni di persone, anche nelle regioni più sviluppate del mondo, come gli Stati Uniti, per esempio. Le destre, quasi che l'economia non fosse economia politica, cioè una scienza sociale, ma una scienza maturale, detta economics, economia e basta, tirano fuori risultati di formule matematiche a dimostrazione delle teorie economiche, come T.Q.M (teoria quantitativa della moneta) o N.A.I.R.U. (non-accelerating inflaction rate of unemployment), il tutto condito dalla intuitiva considerazione, comprensibile anche alla "casalinga di Voghera", che il bilancio dello Stato è come quello di una famiglia. Ma fra coloro che riescono ad applicare (a parte Pinochet) questi dettati Miltoniani ci sono quelli della parte opposta alle destre. Quell'agglomerato diversamente di destra, che si definisce giornalisticamente Sinistra, concetto ormai ampio ed evanescente, che annovera i liberal americani, il PD italiano, Blair e le sue scorie e via dicendo. E come sanno attuare le ricetto neo-liberiste questi qua non lo sa fare nessuno, nemmeno la destra. Ancora ieri (1 giugno 2021), Bersani contrapponeva il suo concetto di liberalizzazioni a quello della destra. Lui asseriva che le sue liberalizzazioni sono state fatte nell'interesse dei poveri. Poco importa se i servizi postali, di energia elettrica, bancari, le condizioni di lavoro sono peggiorati e i costi aumentati, l'importante è che, per esempio, quando cambiamo compagnia di telefonia mobile - come dice sempre Bersani - non siamo costretti a cambiare numero (cosa buona e giusta, ma un po' pochino)! Lui cita anche la portabilità dei mutui, ma è evidente che non ha la minima idea di cosa succede nella realtà. Così su questa idea che debito pubblico e debito privato di una famiglia, di un'impresa, di un ente locale questo e quello uguali sono, Bill Clinton (componente dell'Ulivo mondiale, li ricordate i tre dell'Ave Maria Veltroni, Blair e Clinton, ai quali si aggiunse Schröder), durante la sua presidenza dichiarò guerra al debito pubblico ed iniziò la fase di rientro, che se portato a termine, sarebbe stato azzerato nel 2012. Ma man mano che si procedeva con la sostituzione di debito pubblico con tasse, cioè con il pagamento alla scadenza dei Bond americani senza nuova emissione e con la copertura del deficit con le tasse, qualcosa ai consulenti economici di Clinton suonava stonato. Fu così che cominciarono a stilare un rapporto sugli effetti dell'azzeramento del debito pubblico USA, cioè sulla sparizione dell'equivalente del BTP italiani, i Bond del tesoro americano. Sotto si riporta un articolo, pubblicato il 10 ottobre del 2011 firmato da David Kestenbaum (**), nel quale sono narrate le circostanze di come questo rapporto, che doveva rimanere riservato, divenne pubblico e le motivazioni in base alle quali la scellerata idea di azzerare il debito pubblico fu fermato, oltre a gettare una nuova luce sull'importanza dello stesso per l'economia, poiché il deficit dello Stato è il surplus (la ricchezza finanziaria) del settore privato. Cosa, fra l'altro, che i banchieri centrali sanno benissimo. Leggete l'articolo e, con un po' di pazienza, anche il rapporto che è scritto in inglese, ma ne vale la pena. Si potrà anche capire in quale vicolo cieco ci siamo infilati accettando le regole dell'EURO, appaltando ad una società privata (la BCE) il monopolio della stampa della carta che chiamiamo denaro. E se pagassimo il debito? Il rapporto segreto del governo segreto [USA] October 20, 2011 David Kestenbaum (**) Planet Money è riuscita ad ottenere un rapporto segreto del governo che delinea quella che una volta sembrava una potenziale crisi: la possibilità che il governo degli Stati Uniti possa ripagare l'intero debito. Oggi sembra ridicolo, ma non molto tempo fa, la prospettiva di Stati Uniti senza debiti era vista come una possibilità reale con il potenziale di sconvolgere il sistema finanziario globale. Di recente abbiamo ottenuto il rapporto tramite una richiesta di legge sulla libertà di informazione. Puoi leggere tutto qui Il rapporto si chiama "La vita dopo il debito". È stato scritto nel 2000, quando gli Stati Uniti registravano un avanzo di bilancio, assorbendo più di quanto spendevano ogni anno. Gli economisti prevedevano che l'intero debito nazionale potesse essere ripagato entro il 2012.
Il grafico che mostra il debito pubblico effettivo rispetto al debito previsto Fonte: CBO and OMB (Debt held by the public). Credit: Alyson Hurt and Jess Jiang / NPR
Questo, per molti versi, è stato visto come una cosa buona. Ma comportava anche dei rischi. Se gli Stati Uniti pagassero il loro debito, non ci sarebbero più buoni del Tesoro USA nel mondo. "Era un problema enorme... non solo per l'economia degli Stati Uniti, ma per l'economia globale", afferma Diane Lim Rogers, economista dell'amministrazione Clinton. Gli Stati Uniti prendono in prestito denaro vendendo obbligazioni. Quindi la fine del debito significherebbe la fine dei buoni del Tesoro. Ma gli Stati Uniti emettono obbligazioni da così tanto tempo, e le obbligazioni sono viste come così sicure, che gran parte del mondo è arrivata a dipendere da loro. I buoni del Tesoro USA sono un pilastro dell'economia globale. Le banche comprano centinaia di miliardi di dollari, perché sono un posto sicuro dove parcheggiare denaro. I tassi ipotecari sono legati al tasso di interesse sui buoni del tesoro statunitensi. La Federal Reserve, la nostra banca centrale, acquista e vende continuamente buoni del Tesoro, nel tentativo di mantenere l'economia sulla buona strada. Se i buoni del Tesoro scomparissero, il mondo andrebbe a pezzi? Si adatterebbe in qualche modo? "Probabilmente ho pensato a questo pezzo 16 ore al giorno, e mi ci è voluto molto tempo anche solo per iniziare a scriverlo", afferma Jason Seligman, l'economista che ha scritto la maggior parte del rapporto. Era una domanda strana, da fantascienza. "Come sarebbero gli Stati Uniti senza debiti?" dice Seligman. "Come sarebbe la vita negli Stati Uniti senza obbligazioni del Tesoro?". Sì, ci sarebbero stati modi alternativi. Ma certe cose diventerebbero davvero complicate. Ad esempio: cosa fai con i soldi prelevati dagli stipendi delle persone per la previdenza sociale? Ora, molti di quei soldi vengono investiti in buoni del Tesoro. Se non ci sono buoni del Tesoro, in cosa li investi? Azioni? Quali azioni? Chi sceglie? Alla fine, Seligman ha concluso che era una buona idea pagare il debito, ma non ripagarlo del tutto. "Troppo debito può essere un problema? Forse! Ma è vero anche che poco debito è un problema” . La copia di Life After Debt che abbiamo ottenuto recita "SOLO PER UTILIZZO UFFICIALE PRELIMINARE E RISERVATO". Il rapporto doveva essere incluso nel "Rapporto economico del presidente" ufficiale, l'ultimo dell'amministrazione Clinton. Ma alla fine, le persone sopra Jason Seligman hanno deciso che era troppo speculativo, troppo politicamente sensibile. Quindi non è mai stato pubblicato. Il pericolo di ripagare il nostro debito entro il 2012 è chiaramente passato. Ci sono un sacco di buoni del Tesoro in giro in questi giorni. Il debito degli Stati Uniti detenuto dal pubblico ora [2011, N.D.R.] è superiore a $ 10 trilioni. (*) Versione originale dell’articolo. https://www.npr.org/sections/money/2011/10/21/141510617/what-if-we-paid-off-the-debt-the-secret-government-report (**) David Samuel Kestenbaum è un produttore radiofonico americano - dal 2019, per Planet Money e This American Life. In passato è stato corrispondente per la National Public Radio. Si occupa generalmente di questioni scientifiche ed economiche. Kestenbaum ha conseguito un dottorato di ricerca in fisica presso l'Università di Harvard nel 1996 con una tesi dal titolo “Observation of Top Quark Anti-Top Quark Production Using a Soft Lepton B Tag in Proton Anti-Proton Collisions a 1,8 TeV” lavorando sotto la supervisione di Melissa Franklin. Nel 1997, Kestenbaum è stato selezionato come AAAS Mass Media Fellow, lavorando presso una stazione radio affiliata NPR a Columbus, Ohio (Fonte Wikipedia)
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