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venerdì 25 novembre 2022

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11 Lo standard aureo come riferimento per le riserve bancarie

Lo standard aureo fu istituito negli Stati Uniti nel 1834. In tale regime, il prezzo dell’oro è fissato rispetto al dollaro: il dollaro fu definito come pari a 23,22 grani d’oro e, poiché un’oncia troy [1] era equivalente a 480 grani, 1 oncia troy valeva 20,67$. Grazie alla propria disponibilità a comprare o a vendere oro in quantità illimitate, l’autorità monetaria era quindi impegnata a mantenere il prezzo di zecca stabilito per l’oro.

Lo standard aureo fu sospeso dal 1861 al 1879 a causa della Guerra Civile. La variante che prevalse negli Stati Uniti dal 1880 al 1914 fu uno standard a riserva frazionaria di monete d’oro. Sotto tale regime, accanto alle monete d’oro circolavano sia note emesse dal Governo sia note (e depositi) emessi dalle banche commerciali. Queste forme di valuta erano convertibili in oro su richiesta e, al fine di assicurarne la convertibilità, le riserve auree erano custodite dagli emettitori.

Il Gold Reserve Act del 1934 svalutò il dollaro aumentando il prezzo monetario dell’oro da 20,67$ a 35,00$ l’oncia. Con questa legge gli Stati Uniti istituirono un gold bullion standard [2] parziale, in cui la convertibilità in oro era limitata ai soli dollari detenuti dalle banche centrali estere e dagli utenti privati autorizzati.

Trattandosi di un sistema monetario nazionale, le riserve auree regolavano l’offerta di moneta interna. Con uno standard aureo a riserva frazionaria, l’offerta di moneta era determinata dalla quantità di oro monetario [1], il monetary gold stock, e dal rapporto tra questo e l’offerta di moneta totale che consisteva di monete d’oro, note fiduciarie e depositi bancari. La creazione di moneta era determinata dall’ammontare delle riserve auree. I depositi bancari dipendevano:

1.   dall’ammontare delle riserve auree detenute dalle banche commerciali e dalla banca centrale,

2.   dalle preferenze degli agenti privati in termini di quantitativo di monete d’oro rispetto alle altre forme di moneta,

3.   dalle quote di riserva legale in oro.

Ciò che fa dell’oro l’oggetto più ambito su cui fondare un sistema monetario è che la sua disponibilità è limitata, o quantomeno aumenta lentamente, mentre la moneta fiat è limitata unicamente dal giudizio di persone che presumibilmente commettono errori. Anche se per gran parte del periodo in cui vigeva in qualità di principale standard monetario globale lo standard aureo offrì un’architettura monetaria stabile, esso non fu di per sé immune ai problemi di inflazione e di deflazione. Per esempio, un aumento dell’offerta dell’oro dovuta alla scoperta di un grande giacimento potrebbe far salire i prezzi e perturbare i mercati finanziari.

Secondo le leggi e le norme dello standard aureo, l’oro determina la barriera ultima all’espansione delle riserve bancarie e all’offerta delle Federal Reserve Notes [4]. L’oro fissa il limite superiore alle passività delle banche della Federal Reserve. Nel 1963, per esempio, le passività in forma di banconote e di depositi delle banche della Federal Reserve non potevano eccedere il quadruplo delle loro disponibilità di gold certificate [5], una speciale forma di valuta garantita al 100% dall’oro effettivamente detenuto nei caveau del Tesoro a Fort Knox, nel Kentucky. Se l’ammontare complessivo delle passività fosse stato di 50 miliardi di dollari, allora almeno 12,5 di essi sarebbero dovuti essere in gold certificate. Se la Fed si fosse trovata a raggiungere il limite superiore, non avrebbe potuto iscrivere a bilancio ulteriori titoli di Stato né aumentare i prestiti alle banche federate. Questo avrebbe significato l’impossibilità di aumentare ulteriormente le riserve bancarie e, anzi, perfino la necessità di ridurle se i privati avessero preferito detenere più valuta in contanti. In tal caso si sarebbe raggiunto il limite superiore dell’offerta di moneta. Se si fosse desiderato un ulteriore aumento dell’offerta di moneta, la Fed avrebbe avuto due opzioni davanti a sé: la prima, avrebbe potuto ridurre i requisiti di riserva delle banche così che, a parità di volume di riserve, le banche avrebbero potuto prestare somme maggiori; la seconda, il Consiglio dei Governatori del Federal Reserve System avrebbero potuto sospendere il vincolo di detenere il 25% della riserva obbligatoria in gold certificate.

L’oro che effettivamente entrava e usciva dal Tesoro si muoveva attraverso un processo peculiare in virtù dello status di standard monetario di cui l’oro godeva. La descrizione del processo di acquisizione dell’oro spiega in che modo i gold certificate trovarono il loro impiego presso le banche della Federal Reserve. Il termine “monetizzare” significa che il Tesoro semplicemente crea nuova moneta quando acquisisce oro. Quando il Tesoro desiderava acquistare un lingotto d’oro da una miniera, stampava un gold certificate.

Nell’effettivo processo di monetizzazione dell’oro, il Tesoro compra oro da una miniera. I lingotti sono spediti a Fort Knox e il Governo li paga emettendo un assegno. La miniera quindi deposita l’assegno presso una banca commerciale che, a sua volta, lo deposita presso la Federal Reserve Bank affinché questa accrediti il suo conto. La Fed quindi addebita il conto del Tesoro dell’ammontare dell’assegno. La spesa effettuata in origine dal Governo ha fatto aumentare il saldo della miniera d’oro senza ridurre alcun altro conto privato all’interno del sistema bancario commerciale e, a sua volta, la banca commerciale ha ottenuto riserve aggiuntive senza che nessun’altra banca ne abbia perse. In pratica, il saldo del Tesoro alla Fed è stato spostato sul conto di una banca commerciale. Sono aumentate sia l’offerta di moneta sia le riserve della banca commerciale.

Si noti che in regime di standard aureo questo tipo di spesa del Governo, che aumenta sia le riserve sia l’offerta di moneta, avviene unicamente con l’acquisto di oro. Quando il Governo acquista qualunque altra cosa che non sia oro deve, per così dire, avere in banca i soldi per pagarla. Il denaro che il Governo spende in missili, cemento, graffette o per pagare lo stipendio del Presidente dev’essere ottenuto tramite la tassazione o l’indebitamento. Al Governo, come a chiunque altro, è proibito stampare moneta per pagare direttamente ciò che acquista. Se il Governo assegnasse ad altre merci il ruolo ricoperto in via esclusiva dall’oro, allora dovrebbe acquistare cemento o graffette stampando allo stesso modo certificati per il cemento o per le graffette. Qualunque altra cosa per cui il Governo spenda dovrebbe essere finanziata con le tasse o con prestiti. Pertanto, le spese che il Governo effettua utilizzando il suo conto alla Fed sono continuamente compensate da tasse o da fondi presi in prestito.

 

Note del Traduttore

1.^ L’oncia troy è un’unità di misura di massa, appartenente al sistema di misurazione britannico ed equivalente a 31,10 grammi, tuttora utilizzata nella quotazione dell’oro a livello internazionale. Si tratta di un retaggio del passato che è stato mantenuto anche nelle quotazioni attuali. Fonte: ilSole24Ore.com.

2.^ Cfr Treccani.it.

3.^ L’oro monetario è l’oro su cui vantano diritti le autorità monetarie e che è detenuto come attività di riserva. Comprende l’oro fisico e i conti in oro non allocated presso non residenti, che rappresentano un diritto nei confronti del gestore di ottenere la consegna di oro da detentori esteri. L’oro monetario sotto forma di oro fisico è l’unica attività finanziaria per la quale non esiste una passività di contropartita. Si presenta nella forma di monete, lingotti o barre con titolo di almeno 995/1000. L’oro fisico non detenuto come attività di riserva è un’attività non finanziaria ed è incluso nell’oro non monetario. Fonte: Eur-lex.europa.eu.

4.^ Federal Reserve Notes: banconote di dollaro statunitense.

5.^ Gold certificate: certificato aureo.

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