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Alliste La Capogruppo di "SEL-Democrazia è Partecipazione": "Il Partito democratico ha potuto esprimere consiglieri grazie al mio impegno, fosse stato per Stamerra questi banchi sarebbero vuoti" Alla fine dell'intervento della Consigliera di SEL, invitato ad intervenire il segretario del PD Stamerra a testa bassa ha fatto un cenno di diniego. Consiglio comunale del 12 giugno 2014 l'intervento della Capogruppo di SEL 13/5/2014 "Eccomi qui, signor sindaco, signor presidente del consiglio, signori consiglieri! Considerato il trattamento riservatomi nella seduta del 30 novembre del 2013 sul medesimo Odg, mi verrebbe da dire: “Fate di me quello che volete”. Nello consiglio dello scorso 5 giugno è stato detto che io dovevo, e sottolineo dovevo, essere qui, perché i consiglieri mi dovevano porre delle domande per formarsi il loro convincimento sulla mia indegnità di sedere in quest’aula e io avrei dovuto rispondere, quasi fosse un tribunale dell’inquisizione, insomma come Giovanna D’arco al cospetto di monsignor Tomàs De Torquemada Ma io, a suo tempo e nel termine dei venti giorni previsti dalla legge, ho consegnato le mie giustificazioni. Quindi sui motivi delle mie assenze siete a conoscenza tutti. Ne è a conoscenza anche il consigliere e segretario del PD di Alliste Stamerra e non sto qui a ripeterle. Il consigliere del Partito democratico Stamerra, candidato nella stessa lista in cui io ero candidata alla carica di sindaco, che ha posto la questione della mia decadenza, che viene deliberata quando si ravvisa il totale disinteresse del consigliere, è consigliere grazie a due circostanze: - La prima è dirimente: lui è diventato consigliere e ha potuto effettuare quella ignobile interrogazione perché io accettai di assumere la carica di candidata a sindaco, mentre lui rifiutò. Se io e il mio partito fossimo stati negligenti come lui (perché di negligenza si trattò, visto il suo rifiuto a sobbarcarsi l’onere che io mi sono, responsabilmente, sobbarcato per l’onore di tutto il centro-sinistra di Alliste), questi banchi sarebbero vuoti. - La seconda è dovuta al meccanismo della legge elettorale vigente per in nostri comuni che garantiscono 4 consiglieri alla lista perdente. Col sistema proporzionale almeno 10 seggi sarebbero andati alla lista vincente e, arrotondando, 2 seggi a quella perdente. E poiché lui è solo il terzo degli eletti non sarebbe qui. Come dato politico non è che poi deponga bene nei confronti di un segretario cittadino del maggior partito italiano. Ma ciò detto, è necessario che emerga in questa sede, al di fuori della logica degli schieramenti politici, quale idea ha questo consiglio comunale della democrazia. Noi celebriamo, più o meno distrattamente, ora la nascita della Repubblica, ora la Costituzione repubblicana, ora la “Liberazione”. Ma la vera festa della democrazia sono le elezioni. Per la prima volta, in questo comune, si è sfiorata la possibilità che si presentasse una sola lista se io e il mio partito non ci fossimo assunti la responsabilità di indicare un candidato sindaco. Il mio partito, anche grazie a me, ha evitato che questo Comune balzasse agli onori della cronaca per la presenza di una sola lista. L’esito delle elezioni ha dato atto di quanto reale fosse quella prospettiva. Era una partita persa in partenza? Bene! Dico al segretario del PD di Alliste che io quella partita ho avuto il coraggio di giocarla! Perché, anche se si è dalla parte dei vincitori, una tale circostanza non dovrebbe far gridare vittoria, perchè una tale circostanza avrebbe celebrato il funerale della democrazia. Sarebbe stata, anche qui, la prima volta dal 1946, con buona pace della lotta partigiana di liberazione e tutti coloro che sono morti per darci la libertà di scegliere fra più opzioni. La negligenza, secondo me, non andrebbe ricercata nelle assenze di un consigliere, ma nell’attività svolta fuori e dentro l’aula consiliare. È ovvio che io adesso uscirò e non parteciperò al voto e chiedo anche al consigliere Colaci di non partecipare al voto. Questa non è una battaglia di partito! Sarebbe troppo facile sfuggire alla decadenza grazie al voto mio e a quello del mio compagno di partito! Credo che la questione posta ai voti oggi vada ben oltre la competizione politica, che non possa nemmeno essere considerata una faccenda burocratica: “la giustifica c’è-la giustifica non c’è”! Credo che la posta in gioco oggi sia ben altra perché si sta discutendo dell’idea che ognuno di noi ha della democrazia. Io, accettando di combattere una battaglia che altri non hanno voluto combattere, credo di aver detto chiaramente quale sia la mia idea." Consigliere Manuela COI ---- La decisione dei consiglieri di "SEL-Democrazia è Partecipazione", di non partecipare alle operazioni di voto, ha sparigliato le carte in tavola. Il Capogruppo di maggioranza ha chiesto la sospensione del consiglio per qualche minuto per rimodulare la decisione che, evidentemente, avevano già preso. Le previsioni sull'esito del voto, che sempre si fanno in queste circostanze, a seguito della libertà di voto che, sembra di aver capito, era la linea della maggioranza, hanno fatto supporre ai consiglieri di SEL (Manuela era ammessa al voto, che inspiegabilmente è stato segreto - le recenti vicende parlamentari hanno ormai acclarato che su certe vicende il voto segreto non c'è più) che i voti di SEL o anche di uno solo dei consiglieri di SEL sarebbero stati determinanti. Per questo motivo, il gruppo SEL ha deciso di non partecipare al voto. Tant'è che, alla ripresa dei lavori del Consiglio, in aula vi erano 7 esponenti della maggioranza ed il solo Stamerra per il PD. L'esito della votazione è stato 7 voti contrari alla decadenza, 1 voto favorevole. Con buona approssimazione riteniamo di aver capito a chi possa essere attribuito quel solo voto favorevole, perchè, ovviamente, la certezza matematica non la si può mai avere quando il voto è segreto. Riteniamo, comunque, di rilevare un fatto: la maggioranza, a seguito della mancata partecipazione al voto dei due consiglieri di SEL, ha voluto rivedere il suo orientamento, o i diversi orientamenti che esistevano al suo interno. Non vi è nulla di male. Per la maggioranza non solo valeva il voto di coscienza, ma crediamo di poter dire sia prevalso anche il realismo politico. Probabilmente nel sospendere il Consiglio avranno cercato risposta alla domanda "Cui prodest?" Infatti, la maggioranza nelle dichiarazioni in consiglio, ha detto che non erano loro i promotori dell'iniziativa, e che un po' si sentivano trascinati inopinatamente, e anche inopportunamente, in questa storia, ma che non potevano non constatare che il gruppo consigliare cui appartiene il proponente era dimezzato (l'altro consigliere del PD, Fersini, era assente) Insomma, il sindaco ha detto: "Avevamo deciso una cosa. Ora, visto gli sviluppi, dobbiamo forse rivedere le decisioni prese" Sottinteso: "Errare umanum est. Perserverare autem diabolicum" (e anche un po' da stupidi! aggiungiamo noi!) Sezione SEL Pio La Torre Alliste e Felline |
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