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Economia Quando la contabilità diventa una camicia di forza usata nel manicomio neoliberista 26/5/2021 “I limiti tecnici e finanziari che si suppone siano imposti dal deficit del bilancio federale e dal debito federale [degli USA] sono vestigia della moneta merce. L’attuale sistema di moneta fiat non è soggetto a tali restrizioni. Il concetto di limite finanziario al livello della spesa federale non tassata (creazione di moneta/spesa in deficit) è errato. I precedenti vincoli imposti dal regime di standard aureo non sono più in vigore dal 1971.” Così Warren B. Mosler del Connecticut (USA), classe 1949, già gestore di Hedge Fund. Tra le sue frequentazioni l’economista James Kenneth Galbraith, figlio di John, e Stephanie Kelton, docente universitaria di economia, che, su indicazione Bernie Sanders, è stata anche consulente economica della commissione bilancio del Senato degli Stati Uniti, . Nei primi anni del 1990, quel mattacchione di Mosler, ebbe un incontro molto proficuo con Luigi Spaventa, all’epoca alto dirigente del ministero del Tesoro italiano, per avere la conferma di poter usufruire di “un pasto gratis” investendo in titoli del debito pubblico italiano senza correre rischi di default. All’epoca il tasso interbancario era del 12%, mentre i BTP garantivano un 14%: il giochetto era guadagnare 2 punti percentuali senza metterci un centesimo. La Società di Hedge Fund di Mosler investi una montana di dollari in BTP e assicurò ai suoi investitori i famosi “pasti gratis”. Mosler era stanco di vedere bighellonare i suoi due figli nella lussuosa villa con piscina e campo da tennis a Palm Spring, quando la “casetta” era in disordine e il prato inglese era alto come un campo di grano. Allora disse ai suoi due figli che avrebbero dovuto fare i lavori di casa (rassettare la loro camera, falciare il prato, lavare i piatti etc.) e lui gli avrebbe ricompensati con una certa quantità di suoi biglietti da visita per ogni lavoro. La cosa non funzionò. Alle rimostranze di papà Mosler, i pargoletti risposero che i suoi biglietti da visita non valevano niente, perciò perché lavorare per ottenere in cambio qualcosa che non valeva niente? Che cos’è il genio? Ok, rispose lo specialista nel guadagnarsi “pasti gratis”, da oggi in avanti se vorrete usare la piscina, guardare la TV, essere accompagnati al centro commerciale dovete darmi 30 miei biglietti da visita la settimana. Immediatamente i due figli di Mosler si misero in movimento per fare tutti i lavori richiesti per guadagnare i famigerati biglietti da visita. Cosa aveva fatto papà Mosler per far uscire dallo stato comatoso i suoi due figli? Aveva imposto una tassa da pagare in biglietti da visita che, a questo punto, avevano acquistato improvvisamente un valore. Lui, Mosler padre, deteneva il monopolio dei biglietti da visita che, per incanto, erano diventati carta moneta da egli stesso emessa. Ovviamente, questa carta moneta cominciò a circolare fra i due fratelli, cioè diventarono il mezzo attraverso il quale, per esempio, la sorella poteva comprarsi un giocattolo dal fratello e viceversa, per qualsiasi gadget l’uno volesse dell’altra. Ed è esattamente in questo modo che la moneta (che può essere anche sale - salario – o pecora – pecunia – tabacco, conchiglia, sigarette) comincia a circolare. Abbiamo tutti, come i fratelli Mosler, la necessità di procurarci la moneta emessa dallo Stato in cui viviamo, perché vuole che si paghino le tasse in quella moneta e le tasse sono, in realtà, la necessità che ha qualsiasi Stato di ottenere da noi il nostro tempo per lavorare per lui (costruire scuole, ferrovie, autostrade, ospedali, avere a disposizione medici, insegnanti,etc.). Naturalmente, quando alla fine della settimana, i due fratelli Mosler consegnavano a loro padre i 30 biglietti da visita, lui non sapeva cosa farsene, magari erano anche logori e sporchi, non utilizzabili come biglietto da visita per darlo in un incontro di lavoro, perciò li buttava e ne stampava altri. Mosler continua nella similitudine parlando anche del debito pubblico e del deficit di bilancio che esso finanzia. La lezione è che, finché ci sono delle risorse produttive inutilizzate (risorse dell'economia reale), è sempre possibile emettere moneta essendo l’unico limite rappresentato dall'inflazione. La miccia neoliberista, riaccesa da Milton Friedman e dalla Scuola di Chicago, condanna alla fame milioni di persone perché, a loro giudizio, è necessario un “tot” di disoccupati per evitare tensione sui prezzi: il cosiddetto “tasso naturale di disoccupazione” (o NAIRU, Non-Accelerating Inflation Rate of Unemployment), quasi fosse una legge di natura come la forza di gravità. Fatto si è che, W. B. Mosler, nel 1995 – riedizione 2012 – pubblicò il suo illuminante saggio "Soft Currency Economics", un po’ tecnico ma illuminante sugli inganni del neoliberismo che, nel sistema economico dell’opulenza e della crescita infinita, costringe all’indigenza milioni di persone per puri motivi contabili. 3. Moneta fiat 4. Il mito del moltiplicatore monetario 5. Il mito della monetizzazione del debito 6. In che modo la scelta dell’obiettivo per i fondi federali rientra nella politica monetaria generale 7. I meccanismi della spesa federale 8. Spesa, indebitamento e debito del Governo federale 9. L’Interest Rate Maintenance Account (IRMA) 10. Opzioni di politica fiscale 11. Lo standard aureo come riferimento per le riserve bancarie 12. La riserva obbligatoria: storia, logica e prassi corrente 13. Lo sportello di sconto: storia e funzionamento 14. Mancato rispetto dei parametri di riserva obbligatoria – Il mercato dei fondi della Fed 15. Il mercato dei Repurchase Agreement – Matched Sales Purchases 16. La Fed nel mercato dei Repo 17. Ulteriore discussione sulla rigidità 20. Piena occupazione E stabilità dei prezzi 21. Commercio estero 22. Inflazione versus aumento dei prezzi 23. Conclusioni
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